Dazi e deindustrializzazione. Il PPE chiede più tutela per l’imprenditoria nelle aree rurali e insulari d’Europa.
La guerra commerciale in corso sta mettendo in ginocchio l’imprenditoria nelle campagne e nelle isole europee, territori da sempre marginalizzati dalle grandi strategie industriali dell’UE. A denunciarlo è l’eurodeputato Fredis Beleris (PPE), che ha presentato un’interrogazione scritta alla Commissione europea sollecitando un intervento urgente per tutelare l’economia locale di queste aree periferiche.
Secondo Beleris, le piccole industrie artigiane e manifatturiere attive nelle zone rurali e insulari hanno rappresentato per anni un’ancora di sviluppo, contribuendo a mantenere vive le comunità locali. Oggi però, tra l’aumento delle tariffe doganali, la concorrenza estera e la burocrazia europea, queste realtà stanno chiudendo o delocalizzando la produzione fuori dall’UE, anche in Paesi terzi che sfuggono ai rigidi vincoli normativi dell’Unione.
“Il paradosso – sottolinea l’eurodeputato greco – è che molti prodotti arrivano sul mercato europeo con un “marchio europeo”, pur non essendo più fabbricati nell’UE, aggravando così la dipendenza del continente da filiere extraeuropee e rendendolo vulnerabile a nuove escalation tariffarie”.
Nella sua interrogazione, Beleris ha dunque chiesto alla Commissione von der Leyen se intende valutare l’impatto economico e sociale della deindustrializzazione nelle regioni remote e insulari e se sono previsti incentivi finanziari mirati allo sviluppo dei settori primario e secondario nelle aree a rischio di abbandono produttivo.
Un tema, di fatto, che si spera possa riaccendere il dibattito sul futuro produttivo dell’Europa e sulla necessità di una politica industriale più inclusiva, che non lasci indietro le aree lontane dai grandi centri urbani e logistici.
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