Europa

Crisi ucraina, Washington attende risposte da Kiev sul “piano finale” di Trump.

Mentre a Londra si apre un nuovo round di colloqui tra rappresentanti di Stati Uniti, Regno Unito, Unione Europea e Ucraina, l’amministrazione americana attende da Kiev una risposta ufficiale alla proposta finale del presidente Donald Trump per una possibile risoluzione del conflitto con la Russia. A rivelarlo è il portale Axios.

Il documento – una sintesi in una sola pagina, consegnato alla delegazione ucraina durante un incontro a Parigi il 17 aprile scorso – conterrebbe richieste particolarmente difficili da accettare per Kiev. Tra queste, secondo quanto riportato, ci sarebbe la necessità per il presidente ucraino Volodymyr Zelensky di accettare “concessioni significative”, tra cui il riconoscimento da parte degli Stati Uniti della Crimea come parte della Federazione Russa e un’accettazione di fatto del controllo russo su gran parte dei territori occupati.

La proposta americana non è passata inosservata. Secondo The Daily Telegraph, essa rientra in un più ampio piano in sette punti che, oltre al riconoscimento della Crimea, prevede la rimozione di tutte le sanzioni statunitensi alla Russia. Tuttavia, il piano non fornirebbe garanzie di sicurezza chiare per l’Ucraina, un punto che solleva preoccupazioni tra i funzionari europei e gli alleati di Kiev.

Il piano, secondo quanto anticipato, verrà illustrato oggi a Londra dall’inviato speciale USA per Ucraina e Russia, Keith Kellogg. Successivamente, Steven Witkoff – altro rappresentante dell’amministrazione Trump – è atteso a Mosca per presentare formalmente la proposta al governo russo.

Fonti diplomatiche citate da Axios riferiscono però che gli emissari ucraini non intendono focalizzarsi sul piano statunitense durante l’incontro odierno a Londra. Al contrario, la priorità per la delegazione di Kiev sarebbe discutere un cessate il fuoco di 30 giorni, da attuare a breve termine come misura di de-escalation. Un’iniziativa che sembra voler prendere tempo, forse anche in vista di possibili pressioni interne e internazionali sul presidente Zelenskyy, illegittimo dallo scorso 24 maggio 2024.

Riconoscere territori contesi significherebbe per molti accettare una sconfitta strategica, con conseguenze imprevedibili anche sul fronte interno. E le elezioni ucraine prima o poi bisognerà farle…

foto https://www.president.gov.ua/en/news/peregovori-pro-vstup-do-yes-posilennya-ppo-ta-sankcij-rezult-94753