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Crisi idrica, l’assessore Piu annuncia legge straordinaria: “Più poteri a Enas per affrontare l’emergenza”.

Di fronte alla crescente emergenza idrica che sta colpendo duramente diverse aree della Sardegna, in particolare il Sassarese, la Regione – come sempre in forte ritardo rispetto ai problemi – si prepara a varare misure urgenti. L’assessore dei Lavori pubblici, Antonio Piu, ha annunciato oggi l’imminente presentazione in Giunta di un disegno di legge straordinario volto a rafforzare i poteri dell’Ente acque della Sardegna (Enas), per consentire “interventi tempestivi e mirati”.

“Presenterò nei prossimi giorni una proposta normativa urgente – ha dichiarato Piu – per attribuire a Enas ulteriori funzioni in ambito di Protezione civile. Solo così potremo utilizzare immediatamente le risorse necessarie a garantire la sostenibilità idrica del territorio nei prossimi mesi”.

L’assessore ha poi rimarcato l’esigenza di portare nell’Aula del Legislatore sardo il provvedimento in tempi brevi: “Abbiamo necessità – spiega – di portare nell’aula del Consiglio regionale norme straordinarie per consentire ad Enas il superamento della crisi”. Ma, guardando gli orari di lavoro dei/delle consiglieri/e regionali (circa 15 ore al mese stando ai dati dello stesso Consiglio regionale) e le iniziative estemporanee promosse dai “cervelli” di via Roma (a partire dall’idea di istituire una agenzia regionale per l’intelligenza regionale – giustamente in assenza di quella politica – e fino ad arrivare all’ennesima legge regionale per la valorizzazione “particolaristica” del patrimonio sardo), l’impressione è che anche quest’anno, nel corso della stagione estiva, cittadini e turisti dovranno sperimentare i soliti disagi legati all’emergenza idrica.

Problema, va ricordato a tutti/e “i supereroi ed eroine del centrosinistra”, che con la stagione turistica ormai alle porte (ricordiamo il carico antropico nell’isola prodotto dai turisti per i prossimi 120 giorni) non potrà che confermare l’incapacità delle istituzioni regionali di mettere in campo, nonostante le ingenti risorse a disposizione, soluzioni efficaci, sostenibili e di lungo periodo.

Nello sfondo, restando nel perimetro della tempestività del processo legislativo, permane poi l’imprevedibilità dell’attuale momento politico regionale dove il centrosinistra non solo è visibilmente sempre meno coeso (vedi le reazioni all’indomani del rigetto del ricorso della “presidente ancora decaduta”, Alessandra Todde) e alle prese con il potenziale flop alle prossime elezioni amministrative (si rischia pure di perdere la città di Nùoro) ma, dal 3 gennaio 2025, potrebbe potenzialmente (in attesa di scoprire come finirà la stucchevole soap opera di “Ale”) continuare a produrre atti non legittimi, con tutte le conseguenze del caso – ovviamente – per i/le cittadini/e sardi/e.

Fuori tempo, quindi, appare l’appello all’unità politica dell’esponente della Giunta Todde: “E’ necessaria la collaborazione di tutte le consigliere e i consiglieri di maggioranza e opposizione per poter mettere in campo in tempi brevissimi tutto l’impegno necessario. Occorre dunque – conclude l’assessore – che sia la il legislatore regionale che l’esecutivo vadano nella stessa direzione”.

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