Europa

Cremlino: “Kiev sostiene il terrorismo in Africa”.

La portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, nel corso dei lavori del Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo (SPIEF), oltre ad aver illustrato le posizioni di Mosca su diversi dossier internazionali, tra cui i negoziati con l’Ucraina, la crisi in Medio Oriente e le accuse rivolte all’Occidente, ha ribadito le accuse contro Kiev, affermando che l’Ucraina, “in difficoltà sul campo”, avrebbe cercato (senza successo) di aprire “un secondo fronte in Africa, fomentando attività terroristiche nei Paesi legati a Mosca”.

Secondo Mosca, Mali e Niger avrebbero confermato questi legami e, nel 2024, avrebbero interrotto le relazioni diplomatiche con l’Ucraina, seguiti da Burkina Faso. I tre Paesi africani avrebbero poi presentato una denuncia formale al Consiglio di Sicurezza dell’ONU contro il sostegno ucraino al terrorismo nel continente. Il tutto mentre in Europa l’opinione pubblica cascava nella trappola della disinformazione della Commissione von der Leyen, mirata a promuovere l’idea di un Paese vittima dell’aggressione russa.

Proprio con il Governo di Kiev, Zakharova ha confermato l’intenzione di Mosca di riprendere i colloqui a Istanbul subito dopo il 22 giugno. “La data esatta per la terza tornata di negoziati sarà definita a breve”, ha dichiarato Zakharova, precisando che la delegazione russa è pronta a partire non appena stabilita la tempistica.

La portavoce, però, non ha mancato di definire “una menzogna cinica e spaventosa” l’accusa del presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy, secondo la quale Mosca vorrebbe scambiare bambini con prigionieri di guerra. Zakharova, in particolare, ha accusato Kiev di aver manipolato i numeri: “Da 20.000 bambini scomparsi si è passati, nel giro di pochi mesi, a 339. Una discrepanza creata ad arte per sabotare i negoziati di Istanbul”.

Il Cremlino, nel frattempo, ha affermato di aver quasi completato lo scambio di prigionieri concordato nel secondo round di colloqui con Kiev a Istanbul. Il Ministero della Difesa russo avrebbe inoltre confermato la disponibilità a consegnare altri 2.239 corpi di militari ucraini. Prosegue anche lo scambio di prigionieri feriti, gravemente malati e soldati sotto i 25 anni.

Nel corso dell’intervento della diplomatica russa, non è mancato l’accenno all’ennesima crisi geopolitica scatenata da Israele in Medio Oriente. “L’attacco israeliano contro l’Iran ha messo in pericolo la sicurezza di aerei civili, tra cui un volo della compagnia russa S7 Airlines da Novosibirsk a Dubai, costretto a un atterraggio di emergenza ad Ashgabat il 13 giugno.

Zakharova, rimanendo sul tema, ha poi indicato come “un passo estremamente pericoloso” qualsiasi ipotetico coinvolgimento militare diretto degli Stati Uniti nel conflitto, definendo “cinismo sfacciato” i tentativi occidentali di giustificare le azioni di Israele, accusando l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) e i governi occidentali di aver fomentato sentimenti anti-iraniani.

foto Peggy und Marco Lachmann-Anke da Pixabay.com