Covid-19: effetti avversi dei vaccini confusi con il ‘long Covid’?
La gestione degli effetti avversi dei vaccini anti-Covid torna al centro del dibattito. A salire sugli scudi è stato l’eurodeputato Gerald Hauser del gruppo dei Patrioti per l’Europa, critico verso la trasparenza e l’accuratezza della registrazione delle reazioni avverse, affermando che molti casi di danni da vaccino sarebbero stati erroneamente catalogati come “long Covid”.
Secondo Hauser, esisterebbero dati scientifici che dimostrano un aumento del rischio di infezione in proporzione al numero di dosi somministrate. Tuttavia, solo il 6% delle reazioni avverse ai vaccini Covid-19 sarebbe stato ufficialmente segnalato alle autorità competenti, con oltre due milioni di casi di danni vaccinali già documentati. Inoltre, molte infezioni post-vaccinazione – i cosiddetti “casi di rottura” – non sarebbero state adeguatamente registrate.
Hauser ha quindi chiesto alla Commissione di riferire sulle misure mirate a garantire una corretta segnalazione degli effetti avversi e dei casi di rottura e come sarà evitato che i danni da vaccino non vengano erroneamente classificati come “long Covid”.
In risposta, il commissario europeo Olivér Várhelyi ha ribadito che “non esistono prove scientifiche secondo cui il rischio di contagio aumenti con il numero di dosi ricevute” e ancora che per il monitoraggio degli effetti avversi “esiste un sistema consolidato a livello europeo, con segnalazioni raccolte nei vari Stati membri e centralizzate nel database EudraVigilance“.
Sul presunto errore di classificazione tra danni da vaccino e “long Covid”, la Commissione ha poi precisato che le prove scientifiche confermano l’esistenza del long Covid anche prima dell’introduzione dei vaccini, senza evidenze che suggeriscano una correlazione con la vaccinazione. Anzi, alcuni studi, secondo il commissario europeo, “dimostrano che le persone vaccinate hanno un rischio minore di sviluppare sintomi prolungati in caso di infezione”.
Sempre intervenendo sul tema, recentemente la Commissione ha ribadito che i benefici dei vaccini superano i rischi, specialmente per i soggetti più vulnerabili.
Nonostante le rassicurazioni della Commissione, il tema resta controverso, vista la non mai pervenuta trasparenza sui dati e sulla classificazione degli effetti collaterali legati alla somministrazione dei vaccini Covid-19.