Commissione Europea e annullamento delle elezioni presidenziali in Romania: polemiche sulle “presunte interferenze”.
Un recente intervento dell’ex commissario europeo Thierry Breton ha acceso il dibattito sulla presunta ingerenza dell’Unione Europea nelle elezioni nazionali dei Paesi membri. In un’intervista rilasciata il 10 gennaio al canale RMC, Breton ha affermato che l’Ue “applica le leggi in Europa quando rischiano di essere aggirate e quando la loro mancata applicazione potrebbe portare a interferenze. Lo abbiamo fatto in Romania, e lo faremo se necessario anche in Germania”, riferendosi a possibili interferenze esterne, come quelle attribuite a Elon Musk.
Dichiarazioni che hanno sollevato dubbi sulla posizione dell’UE riguardo ai principi democratici e al rispetto della sovranità degli Stati membri, soprattutto alla luce dell’annullamento del primo turno delle elezioni presidenziali in Romania, dello scorso 6 dicembre 2024, e delle possibili conseguenze sui futuri processi elettorali nell’Unione. Elezioni, va rimarcato, vinte la settimana scorsa dagli “europeisti” di Nicusor Dan. Insomma, missione compiuta sembrerebbe…
Interpellata sull’argomento, la Commissione ha precisato di non commentare le affermazioni rese dall’ex commissario in veste privata e ha ribadito che non è coinvolta nelle elezioni nazionali, la cui organizzazione e gestione sono di competenza esclusiva degli Stati membri, secondo la loro legislazione nazionale e le norme internazionali ed europee applicabili.
L’annullamento delle elezioni romene, sostiene la Commissione, è una decisione presa dalla Corte costituzionale del Paese, che ne detiene la piena responsabilità. “La Commissione, tuttavia, sostiene gli Stati membri nelle questioni elettorali attraverso la rete europea di cooperazione elettorale, favorendo lo scambio di informazioni e buone pratiche”.
Inoltre, Bruxelles collabora con i governi nazionali per garantire l’applicazione delle norme UE rilevanti in ambito elettorale, come il Digital Services Act, il regolamento sulla trasparenza della pubblicità politica, il Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) e l’Artificial Intelligence Act. Nel 2023 la Commissione ha anche pubblicato una raccomandazione per promuovere processi elettorali inclusivi e resilienti nell’Unione Europea.
La vicenda continua comunque a suscitare discussioni sul delicato equilibrio tra tutela della democrazia e rispetto dell’autonomia nazionale. Bilanciamento che passa anche per le “miliardate di euro” messe in campo dalla Commissione europea per orientare le “organizzazioni della società civile e i media indipendenti”, specialmente nei Paesi extra-Ue.