Commercio Elettronico: 2,8 milioni di italiani vittime di truffe: quasi 1 su 2 non denuncia.
Nel 2024, circa 2,8 milioni di italiani sono stati vittime di truffe o tentativi di frode legati al commercio elettronico, con un danno economico totale che supera i 500 milioni di euro. I dati, emersi da un’indagine commissionata da Facile.it e realizzata da mUp Research e Norstat, rivelano un aumento preoccupante del 9% rispetto allo scorso anno. Ma quali sono le modalità più comuni di truffa e chi sono le vittime più vulnerabili?
I truffatori non si limitano a metodi obsoleti, ma sfruttano una varietà di strumenti per ingannare i consumatori. In cima alla lista ci sono i finti siti web, utilizzati nel 39,4% dei casi di frode. Segue la falsa email (30,3%), un altro strumento molto diffuso. Inoltre, i malintenzionati sfruttano sempre più le piattaforme moderne: più di 1 frode su 4 (25,8%) avviene attraverso social network, mentre il 15,9% delle truffe viaggia tramite app di messaggistica istantanea.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non sono solo gli anziani a cadere vittime di frodi online. Secondo l’indagine, infatti, i consumatori più giovani sono quelli maggiormente colpiti. Mentre la media nazionale delle vittime si attesta al 6,7%, la percentuale sale oltre l’8% per le fasce di età 25-34 anni e 45-54 anni. Un dato che sfata il mito che le persone anziane siano le più vulnerabili in ambito digitale.
Inoltre, i truffatori sembrano avere una particolare predilezione per le persone con un titolo di studio universitario, un gruppo che subisce truffe con una frequenza doppia rispetto alla media nazionale. Dal punto di vista geografico, l’area più colpita è il Nord Ovest, con una percentuale di vittime pari al 7,5%.
Una volta subita la frode, le reazioni delle vittime sono spesso di rassegnazione. Ben 49,2% degli intervistati ha scelto di non denunciare l’accaduto. Le motivazioni variano: per il 38,5% dei rispondenti, la convinzione che non sarebbe stato possibile recuperare il denaro perso è stata determinante. Inoltre, quasi un quarto (24,6%) ha preferito non denunciare perché il danno economico era considerato troppo esiguo.
Ma non solo ragioni economiche: il 16,9% dei truffati ha dichiarato di non aver sporto denuncia per il timore di sembrare ingenuo, mentre il 9,2% ha scelto il silenzio per non far conoscere l’accaduto alla propria famiglia. Un quadro che evidenzia come le vittime, oltre a subire danni finanziari, siano spesso costrette a confrontarsi anche con un forte senso di vergogna.
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