Civil Society Europe, l’organizzazione della società civile nel mirino del gruppo Identità e Democrazia.
Civil Society Europe (CSE) è una rete che coordina le organizzazioni della società civile a livello europeo, promuovendo il dialogo con le istituzioni dell’Unione e la partecipazione civica nei processi decisionali comunitari.
Dal 2020, l’organizzazione ha ricevuto 3.461.520 euro di finanziamenti dalla Commissione europea, fondi destinati a sostenere le attività di rappresentanza, cooperazione e advocacy delle organizzazioni non governative europee.
Le accuse del gruppo Patrioti per l’Europa (PfE).
Attraverso la presentazione di una interrogazione scritta dodici eurodeputati del gruppo Patrioti per l’Europa (PfE) — tra cui Fabrice Leggeri, Gilles Pennelle e Philippe Olivier — hanno criticato aspramente Civil Society Europe, definendola una “organizzazione immigrazionista e contro le forze dell’ordine” sostenuta con denaro pubblico.
Secondo gli autori dell’interrogazione, nel suo rapporto “State of the Union 2025”, la rete avrebbe assunto posizioni politiche in contrasto con le politiche europee di sicurezza e controllo delle frontiere, avanzando richieste ritenute eccessivamente permissive in materia di migrazione e diritti dei migranti.
Le posizioni espresse nel rapporto 2025.
Nel documento citato, Civil Society Europe invita la Commissione a dirottare le risorse destinate ai rimpatri e alla detenzione verso lo sviluppo di canali regolari di migrazione, rivedere le misure previste dal Codice frontiere Schengen che potrebbero esporre le persone ad “abusi istituzionali e di polizia”, rafforzare il sostegno alle ONG e ai volontari che assistono i migranti e garantire finanziamenti adeguati per tali attività e riformare l’Agenzia Frontex.
Le domande rivolte alla Commissione europea.
Sulla base di queste posizioni, gli eurodeputati firmatari hanno chiesto alla Commissione europea di chiarire se intenda continuare a finanziare Civil Society Europe, ritenuta dagli interroganti “un’organizzazione ideologicamente orientata e critica verso le forze dell’ordine” e se tra i funzionari e collaboratori dell’Esecutivo europeo figurino membri di organizzazioni appartenenti alla rete di Civil Society Europe.
Un dibattito politico sulla legittimità dei finanziamenti.
L’interrogazione, se mai ce ne fosse bisogno, mette in luce un conflitto politico più ampio sul ruolo delle ONG e delle reti civiche nel dibattito europeo su migrazioni, sicurezza e diritti fondamentali. Da un lato, Civil Society Europe rivendica la sua missione di promozione della democrazia partecipativa e dei diritti umani; dall’altro, alcune forze politiche la accusano di sfruttare fondi pubblici per promuovere un’agenda politica militante.
