Cisgiordania, assalto dei coloni israeliani a Kafr Malik: tre palestinesi uccisi. Terrorismo impunito in pieno giorno.
Un altro giorno di violenza brutale si è consumato in Cisgiordania. Almeno tre palestinesi sono stati uccisi e sei feriti nel villaggio di Kafr Malik, a est di Ramallah, durante un assalto feroce compiuto da circa cento coloni israeliani, molti dei quali incappucciati e armati. Lo riportano l’agenzia palestinese Maan e alcuni media israeliani, tra cui il Times of Israel.
L’attacco, l’ennesimo in un’escalation che da anni colpisce i villaggi palestinesi, è avvenuto alla luce del giorno, e — secondo diverse testimonianze — alla presenza di soldati israeliani, che non solo non avrebbero fermato i coloni, ma sarebbero anche intervenuti aprendo il fuoco durante gli scontri.
I coloni, appartenenti a frange note per la loro ideologia ultranazionalista e fondamentalista, hanno preso d’assalto Kafr Malik con la solita dinamica: fuoco, devastazioni e pallottole contro la popolazione civile. I racconti parlano anche di case incendiate, automobili distrutte e residenti terrorizzati, mentre le forze israeliane presenti avrebbero lasciato campo libero agli aggressori. Insomma, nulla di nuovo, nulla che non resterà impunito.
Da decenni, infatti, queste bande armate (i coloni israeliani) agiscono con una violenza sistematica contro la popolazione palestinese nei Territori Occupati. Integralisti religiosi che considerano la Cisgiordania terra promessa da “purificare” con ogni mezzo, anche con il sangue. E spesso, come oggi, trovano copertura nella passività — o nella complicità — dell’esercito israeliano.
foto Jaroslav Šmahel da Pixabay.com