Caso decadenza, i legali della Todde ricorrono in appello contro la sentenza di primo grado. La Giunta delibera il ricorso in Cassazione.
La presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, ha impugnato in Corte d’Appello la sentenza del Tribunale civile di Cagliari che aveva confermato l’ordinanza-ingiunzione emessa dal collegio di garanzia elettorale dello scorso 3 gennaio 2025.
L’esito del ricorso in Appello sarà determinante per chiarire la posizione giuridica e politica di Todde, che nel frattempo continua a guidare – con sempre meno credibilità – la Giunta regionale.
Contestualmente, ma solo per una questione temporale, la Giunta regionale ha deliberato ieri il ricorso alla Corte costituzionale contro lo Stato e il Tribunale di Cagliari, in seguito alla sentenza del mese di maggio che ha, di fatto, confermato la bontà della delibera del comitato elettorale della Corte d’Appello di Cagliari, pubblicata lo scorso 3 gennaio 2025. La decisione, assunta su proposta del vicepresidente Giuseppe Meloni, punta a contestare quello che per l’esecutivo sardo considera un conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato. Chissà cosa avrebbero detto o, meglio, quali toni trionfalistici si sarebbero levati da viale Trento se lo scorso maggio il tribunale di Cagliari avesse interpretato in altro modo gli atti…
Secondo la Regione, dunque, il pronunciamento della magistratura ordinaria rappresenterebbe una violazione delle prerogative istituzionali dell’ente, andando a intaccare competenze che la Costituzione riserva alla sfera politica e non a quella giudiziaria.
La delibera segue la mozione approvata dal Consiglio regionale lo scorso 12 giugno, con cui si impegnava l’esecutivo ad attivarsi in sede legale contro la decisione del Tribunale di Cagliari (qualcuno/a poi dice che le decisioni della magistratura vanno rispettate e che si ha fiducia nei giudici). Una linea condivisa dalla maggioranza del Campo largo, che ha letto la sentenza come un’ingerenza nella sfera di autonomia garantita alla Regione.
Per sostenere il ricorso, è stato incaricato un collegio legale composto dai costituzionalisti Omar Chessa e Antonio Saitta, affiancati dagli avvocati dell’Avvocatura regionale, Mattia Pani e Alessandra Putzu.
Si prova, dunque, a diluire i tempi e ad arrampicarsi sugli specchi tra ricorsi e assenza di autocritica.