Cagliari: un futuro precario per i giovani. Crolla l’occupazione. In aumento gli inattivi.
Cagliari, la principale città della Sardegna, si conferma (nulla di nuovo) sempre meno accessibile per i giovani. A ricordarlo oggi, se mai ce ne fosse bisogno, i dati più recenti sul mercato del lavoro, che arrivano direttamente dalle statistiche Istat e dalla Cgil, secondo le quali – anche se dalle parti del Governo Meloni si esulta e dal “governo dei migliori” di Ale Todde e soci si fa anche meno – dipingono un quadro sempre più allarmante, con una precarietà che cresce a dismisura e un numero crescente di giovani che, nonostante i titoli di studio, non trovano posto nel mondo del lavoro. Chissà cosa direbbe “mister eatitaly” ora.
Nel 2024, in particolare, il tasso di occupazione tra gli under29 è crollato dal 40,3% del 2023 al 31,5%. Una perdita secca di quasi dieci punti percentuali, mentre la precarietà ha ormai raggiunto il 90,1%.
Eppure, se a livello regionale la Città Metropolitana di Cagliari mantiene un tasso di occupazione del 60,8% (superiore alla media sarda), l’occupazione continua a diminuire rispetto all’anno precedente. Infatti, a fronte di una crescita media dell’1,6% in tutta l’isola, Cagliari vede una contrazione dell’occupazione dello 0,9%.
Il dato più preoccupante riguarda l’aumento della “inattività”, un fenomeno che non può essere ignorato. Non si tratta solo di disoccupazione, ma di persone che hanno smesso di sperare e cercare lavoro. La Città Metropolitana di Cagliari è l’unica area della Sardegna, insieme al Sud Sardegna, a vedere crescere il tasso di inattività di ben 3 punti percentuali, passando dal 30,2% al 33,2%.
E cosa dire della precarietà che affligge il mondo del lavoro? Nel 2024, le nuove assunzioni sono dominati dai contratti precari, con il 86,7% delle assunzioni che riguardano contratti a termine, in somministrazione, stagionali o intermittenti. In particolare, tra gli under 29, la quota di assunzioni a tempo indeterminato si ferma al 9% per le donne e al 5,8% per gli uomini, con un calo drastico rispetto al già misero 8,5% del 2023. Questi dati non fanno altro che confermare la drammatica fragilità di una generazione destinata a vivere nella precarietà, spesso costretta a lavori sottopagati e privi di garanzie. Chi pagherà i mutui, le pensioni in futuro? Non è dato saperlo ma, guardando anche ai crescenti livelli di analfabetismo funzionale dei giovani e della continua penuria di atti legislativi ed esecutivi, l’impressione è che gli anni migliori per l’Area Metropolitana di Cagliari siano passati già da un pezzo.
Nel frattempo nell’Isola, la presidente (ricordiamolo quella “decaduta”) spende il proprio tempo con le inutili “passillare” nelle scuole, mentre il Consiglio regionale, giusto per dirne una, continua a discutere e legiferare su temi particolaristici, affidamenti diretti verso le rispettive lobby (come ci ricordano i vari assestamenti di bilancio e, ora, la futura manovra finanziaria) e su materie decisamente lontane dalla competenza dei firmatari, come si è rilevato in più occasioni, per fare un esempio, con le due proposte di legge sull’Intelligenza Artificiale.