Cagliari, stretta della Polizia sui baby-criminali: identificati oltre 700 minori dall’inizio dell’anno.
“Non ho l’età”, cantava Gigliola Cinquetti. Ma oggi, quel titolo iconico diventa paradossalmente simbolico di una realtà allarmante: l’emergere di condotte violente, devianti e persino criminali tra giovanissimi, troppo spesso protagonisti di episodi che richiamano l’attenzione delle forze dell’ordine.
È in questo contesto che la Polizia di Stato di Cagliari ha intensificato i controlli sul territorio, portando avanti anche lo scorso fine settimana una massiccia operazione di prevenzione e contrasto, in particolare nei quartieri storici della città e nell’hinterland. L’attenzione degli agenti si è concentrata sulle zone teatro di recenti scontri tra bande di minorenni, culminati a fine marzo in un episodio violento in un noto centro commerciale di Quartucciu.
Le pattuglie delle Volanti, del Commissariato di Quartu Sant’Elena, del Reparto Prevenzione Crimine di Abbasanta e del XIII Reparto Mobile hanno identificato, nelle sole giornate del 12 e 13 aprile, oltre 500 persone. Dall’inizio dell’anno, gli agenti hanno proceduto all’identificazione di più di 700 minori, dieci dei quali sono stati affidati alle famiglie perché ritenuti presunti responsabili di reati quali furto, ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale.
Parallelamente, prosegue senza sosta l’attività investigativa volta a identificare i responsabili di recenti episodi legati alla movida violenta e al microspaccio di stupefacenti. In due operazioni distinte, gli investigatori del Gruppo Falchi della Squadra Mobile hanno arrestato due cittadini stranieri, sorpresi mentre cedevano cocaina nei pressi della Piazza del Carmine, epicentro del piccolo traffico illegale. I due agivano con un metodo studiato: contatto rapido con il cliente, spostamenti continui, dosi ridotte e droga nascosta perfino tra i capelli. Al momento del fermo, gli agenti hanno trovato su di loro ulteriori dosi e 400 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività.
Ma la sfida più complessa è quella contro il bullismo e il cyberbullismo, fenomeni sempre più diffusi tra i giovanissimi. In tal senso, la Polizia rilancia l’importanza dell’ammonimento per cyberbullismo, introdotto dalla legge 71 del 2017 e applicabile anche ai minori di 14 anni. Uno strumento di prevenzione ancora troppo poco utilizzato, come sottolineato dal Questore di Cagliari, che invita genitori e scuole a non sottovalutare i segnali e a collaborare con le istituzioni.
“L’ammonimento – ha spiegato il Questore – si attiva su richiesta del minore vittima, assistito dai genitori. È un modo per intervenire prima che la situazione degeneri. Ma spesso le famiglie minimizzano o temono l’esposizione del figlio, senza rendersi conto che anche altri ragazzi potrebbero essere vittime dello stesso bullo”.
Nel contempo, però, non può non essere evidenziata la totale assenza di interventi o politiche di prevenzione da parte del Comune di Cagliari che, sui giovani e le politiche giovanili, continua a non innovare e avviare tavoli di co-programmazione sostanziali con le vere buone pratiche del territorio.