Cagliari, casa d’appuntamenti in condominio a Is Mirrionis.
Prostituzione, sfruttamento, immigrazione clandestina e degrado urbano. È quanto emerso da una vasta operazione condotta dalla Polizia di Stato, coordinata dal Servizio Centrale Operativo (SCO), che ha interessato numerose province italiane, tra cui Cagliari, dove le indagini si sono concentrate su un condominio nel quartiere di Is Mirrionis, trasformato in una vera e propria casa d’appuntamenti.
L’operazione, conclusa sabato, ha portato a 13 arresti, 31 denunce, multe per oltre 73mila euro e al sequestro di 22.825 euro in contanti, frutto – secondo gli investigatori – di attività illecite. L’intervento si inserisce in un’indagine nazionale contro la criminalità riconducibile a membri della comunità cinese, con particolare attenzione ai reati legati allo sfruttamento della prostituzione, all’immigrazione clandestina, alla contraffazione, allo spaccio di droga e alla detenzione abusiva di armi.
A Cagliari, la svolta è arrivata da una segnalazione anonima tramite l’app YouPol, che indicava uno strano via vai di uomini da un appartamento nel quartiere. Gli agenti della Sezione Criminalità Diffusa della Squadra Mobile hanno quindi avviato servizi di osservazione e ascoltato alcuni frequentatori dell’abitazione, confermando i sospetti: al suo interno operava un giro di prostituzione.
Nel blitz, è stata identificata una donna di nazionalità cinese, irregolare sul territorio, impiegata come prostituta e sfruttata da una connazionale. Quest’ultima è stata denunciata per sfruttamento della prostituzione e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Durante la perquisizione, gli agenti hanno sequestrato 6.500 euro in contanti e materiale impiegato per l’attività sessuale.
La cittadina irregolare è stata raggiunta da un provvedimento di espulsione notificato dall’Ufficio Immigrazione.
Contestualmente, le forze dell’ordine – tra cui Squadra Mobile, Squadra Volante e i Commissariati di Quartu Sant’Elena, Carbonia e Iglesias – hanno effettuato controlli in 10 esercizi commerciali gestiti da cittadini cinesi, identificando 85 persone.
