Sardegna

Bruxelles sotto pressione: l’UE risponde alle preoccupazioni sul boom degli affitti brevi turistici.

Il fenomeno degli affitti brevi turistici torna sotto i riflettori delle istituzioni europee. François Kalfon, eurodeputato del gruppo S&D, ha presentato un’interrogazione scritta alla Commissione europea chiedendo misure urgenti per contrastare gli effetti negativi delle piattaforme come Airbnb e Booking.com sul mercato immobiliare delle grandi città europee.

Città come Parigi, Barcellona e Amsterdam affrontano una crisi abitativa sempre più acuta, aggravata – secondo Kalfon – dall’esplosione degli affitti turistici a breve termine. Solo nella capitale francese, nel 2023, si contavano oltre 55.000 alloggi pubblicizzati su Airbnb, sottratti alla disponibilità dei residenti.

Le piattaforme, inoltre, sono accusate di violazioni legislative: mancato pagamento della tassa di soggiorno, annunci non conformi, e una concorrenza sleale nei confronti degli operatori turistici tradizionali. Kalfon ha chiesto quindi alla Commissione se intenda intervenire con una proposta legislativa per regolamentare il settore, fissando limiti al numero di immobili e ai pernottamenti.

Il vicepresidente Séjourné, a nome della Commissione, ha risposto il 19 marzo 2025 sottolineando l’impatto ambivalente degli affitti brevi: se da un lato possono contribuire alla carenza di alloggi accessibili, dall’altro possono favorire investimenti e ristrutturazioni, specialmente di case sfitte.

La Commissione richiama l’attenzione sul nuovo Regolamento UE 2024/1028, che obbliga le piattaforme a fornire dati sui soggiorni e impone la registrazione obbligatoria degli host. Inoltre, le norme europee già in vigore (Regolamento UE 2022/2065 e Direttiva UE 2021/514) puntano a garantire tracciabilità fiscale, correttezza commerciale e cooperazione tra piattaforme e autorità nazionali.

Nonostante la pressione politica, al momento la Commissione non prevede di introdurre una normativa che imponga tetti agli affitti brevi o al numero di notti. Tuttavia, si impegna ad avviare un dialogo politico con gli attori del settore per studiare l’impatto del fenomeno sul mercato immobiliare e individuare le migliori pratiche nel rispetto della Direttiva 2006/123/CE.

Infine, a partire dal 1° febbraio 2025, è operativa una nuova Task Force per l’Abitazione incaricata di supportare gli Stati membri nella gestione della crisi abitativa e nella promozione di politiche abitative sostenibili.

Se da un lato, dunque, Bruxelles mostra consapevolezza delle distorsioni causate dagli affitti brevi, dall’altro preferisce – almeno per ora – puntare su trasparenza e cooperazione invece che su vincoli normativi rigidi. Ma la pressione politica è destinata a crescere, insieme alle difficoltà abitative nelle grandi città europee.