Europa

Bruxelles rilancia l’EU Talent Pool: nuove polemiche sulla gestione centralizzata dell’immigrazione.

Si riaccende il dibattito sulle politiche migratorie dell’Unione Europea. Al centro della controversia, il progetto “EU Talent Pool”, promosso dalla Commissione Europea “lo strumento” ideato da “Ursula e soci” per attrarre lavoratori qualificati da Paesi terzi, ma indicato da alcune forze politiche come un tentativo di imporre, ancora una volta, una gestione centralizzata dell’immigrazione ai danni della sovranità degli Stati membri.

Tra i tanti apocalittici, il deputato Erik Kaliňák (NI) che ha denunciato il rischio di un afflusso incontrollato di manodopera a basso costo, che potrebbe minare salari e condizioni lavorative nell’UE, ignorando al contempo i livelli persistenti di disoccupazione all’interno dell’Unione.

“Perché – scrive l’esponente dei Non Iscritti – Bruxelles preferisce importare forza lavoro dall’estero anziché sostenere i cittadini europei in difficoltà economica Quali misure – conclude – verranno adottate per evitare che il “Talent Pool” diventi un canale per dumping salariale e sociale?”.

Questioni che hanno registrato ieri la replica della Commissione. Nell’occasione, il commissario Magnus Brunner ha sottolineato come il progetto rientri in un approccio più ampio per fronteggiare le carenze di manodopera e competenze nell’UE, in linea con il pacchetto “Skills and Talent Mobility” e l’iniziativa “Union of Skills”. “L’obiettivo – si legge nella risposta – non è sostituire i lavoratori europei, ma integrare la forza lavoro laddove esistono carenze strutturali, in particolare nei settori legati alla transizione verde e digitale”.

La Commissione ha precisato inoltre che la partecipazione al Talent Pool è su base volontaria e che ogni Stato membro manterrà il pieno controllo sul numero di ingressi, come previsto dall’articolo 79(5) del Trattato sul funzionamento dell’UE.

Una risposta che però non sembra placare le critiche, in un contesto europeo ancora diviso tra esigenze economiche, tutela del mercato del lavoro interno e gestione dei flussi migratori.