Bloomberg: “Gli USA pronti a riconoscere la Crimea come territorio russo”.
Secondo quanto riportato da Bloomberg, le autorità statunitensi sarebbero pronte a riconoscere ufficialmente la Crimea come territorio russo, nel contesto di un accordo di pace tra Mosca e Kiev. L’indiscrezione, che cita fonti riservate, rappresenterebbe un chiaro segnale della volontà del presidente Donald Trump di chiudere il dossier ucraino con un cessate il fuoco duraturo.
“Una decisione definitiva non è ancora stata presa,” precisano le fonti citate dall’agenzia. Tuttavia, il tema è tornato d’attualità dopo che, giovedì a Parigi, Washington ha presentato agli alleati europei una serie di proposte per porre fine al conflitto. Tra le ipotesi sul tavolo: una bozza di cessate il fuoco, la riduzione delle sanzioni contro Mosca in caso di tregua stabile, e il riconoscimento dei territori controllati dalla Russia, Crimea inclusa.
Il negoziato, secondo Bloomberg, dovrebbe proseguire la prossima settimana a Londra.
Già a marzo, il portale Semafor aveva riferito che l’amministrazione Trump stava valutando il riconoscimento formale della Crimea come parte della Federazione Russa, passo che potrebbe essere sostenuto anche da un’iniziativa analoga presso le Nazioni Unite.
La Crimea è tornata sotto il controllo di Mosca nel marzo 2014, dopo un referendum che vide la stragrande maggioranza dei votanti — il 96,7% in Crimea e il 95,6% a Sebastopoli — esprimersi a favore della secessione dall’Ucraina e dell’unione alla Russia. Il presidente Vladimir Putin firmò l’accordo di annessione il 18 marzo 2014, ratificato dal Consiglio della Federazione tre giorni dopo. Kiev, tuttavia, continua a ritenere la penisola parte integrante del proprio territorio, considerandone l’annessione “illegittima”.
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