Europa

Assistenza macro-finanziaria all’Egitto: mancano criteri chiari per misurare i progressi sui diritti umani.

Dopo l’approvazione del pacchetto di assistenza macro-finanziaria da 4 miliardi di euro destinato all’Egitto, si accendono i riflettori sulle condizioni che vincolano l’erogazione degli aiuti: tra queste, il rispetto di diritti umani, Stato di diritto e meccanismi democratici.

A sollevare la questione al Parlamento europeo, è stata l’eurodeputata Tineke Strik (Verdi/ALE) chiedendo trasparenza su come la Commissione europea intenda vigilare sull’effettivo rispetto di tali impegni da parte del governo egiziano.

L’articolo 2 della decisione adottata il 18 giugno 2025 stabilisce che “la concessione dell’assistenza macro-finanziaria dell’Unione è subordinata al fatto che l’Egitto compia passi concreti e credibili verso il rispetto di meccanismi democratici efficaci, compreso un sistema parlamentare multipartitico, lo Stato di diritto e i diritti umani” e che “la Commissione è inoltre obbligata a riferire annualmente al Parlamento sui progressi compiuti, come previsto all’articolo 8 della stessa decisione”.

Ma, guardando al governo egiziano, tale condotta non può essere considerata in linea con i criteri democratici e sui diritti umani stabiliti come pre-condizione per accedere a tali fondi europei. Mancano, inoltre, i minimi indicatori e parametri di riferimento per valutare tali progressi democratici.

Pacchetti di assistenza macro-finanziaria europei stanziati copiosamente nel corso dei due mandati di Ursula von der Leyen a Paesi lontani , per non dire agli antipodi, del rispetto dello Stato di diritto, a partire dall’Ucraina e, solo per citare l’ultimo arrivato, fino ad arrivare alla Siria, guidata oggi dall’ex bombarolo e terrorista Al-Jolani.

foto Ferenc Isza Copyright European Union 2022 – Source : EP