Aou Sassari: “Nuovo caso di malaria su un paziente del Centro Africa”.

Dopo un anno in cui non sono stati registrati casi di malaria, sono riprese le segnalazioni di alcuni casi nell’Isola, come ricordato oggi da Egidio Ricciardi medico della Medicina interna dell’Aou Sassari: “È una malattia endemica nei Paesi sub-sahariani e spesso chi sopravvive, rimanendo esposto quotidianamente alla puntura della zanzara anofele che trasmette il plasmodio, sviluppa una parziale immunità. Questa – prosegue -si perde quando l’individuo soggiorna per un lungo periodo in un Paese a malaria free. Diventa così soggetto a contrarre la malattia una volta che rientra nel suo Paese d’origine”.

E questo è quanto sarebbe avvenuto al paziente, originario del Centro Africa, ricoverato in questi giorni nel reparto al primo piano del Santissima Annunziata.

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Una malattia, ricordano dall’Aou Sassari, che si può prevenire rivolgendosi ai centri di Medicina del viaggiatore dell’Assl Sassari per la prescrizione della profilassi antimalarica prima di programmare un viaggio in uno dei Paesi in cui la malaria è endemica. E poi, ci sono i consigli da seguire come l’uso di repellenti, l’impiego di zanzariere, l’utilizzo di magliette a maniche lunghe e pantaloni lunghi, tutti rigorosamente di colore chiaro. Dal 2020 a oggi infine – ha fatto sapere l’Assl Sassari-Ats Sardegna – non si registrano richieste di avvio di terapie preventive per la malaria (prima erano circa 10 all’anno), quasi a dimostrazione del fatto che ancora la pandemia condiziona i viaggi verso quei Paesi in cui la malattia è endemica.

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Per Epicentro, in Italia, il maggior numero dei casi di malaria d’importazione è stato registrato tra gli stranieri (83%). Tra questi, l’81% dei casi si è verificato tra gli immigrati regolarmente residenti (in seguito ai viaggi che compiono nei loro Paesi d’origine) e il 13% tra i migranti al primo ingresso (rifugiati e migranti economici).