Politica

Anche con la morte del Papa la “bassa politica” la butta in caciara.

Difficile arrestare la sterile, quanto ideologica polemica tra minoranza e maggioranza. Neanche di fronte alla morte del 266° pontefice la politica italiana è stata in grado, oggi, di provare ad elevarsi, come ricorda l’ultima uscita del segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, critico verso la decisione del Governo italiano di adottare “celebrazioni sobrie” per il 25 aprile, giorno della Liberazione.

Secondo Fratoianni, infatti, le parole della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in occasione della ricorrenza sono state insufficienti e prive di un reale impegno antifascista: “Le parole della premier sul 25 aprile? Siamo al minimo sindacale, dovessi dare un voto le darei un sei meno”, ha dichiarato a Rai Radio1.

Fratoianni ha poi sottolineato che la destra al governo sta tentando di sminuire il ruolo della Resistenza e dell’antifascismo, ignorando episodi di razzismo e intimidazione da parte di organizzazioni neofasciste. Ha definito queste azioni non come incidenti, ma come parte di un progetto culturale e politico volto a minare i fondamenti antifascisti della Costituzione italiana.​

Inoltre, Fratoianni ha criticato aspramente il presidente del Senato della Repubblica, Ignazio La Russa, accusandolo di ignoranza storica e di disprezzo per le istituzioni repubblicane, in riferimento alle sue dichiarazioni riguardo all’antifascismo nella Costituzione.

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