Ambiente e diritti umani: ecco la decima edizione del festival Life After Oil.

Ritorna Life After Oil, il festival cinematografico dedicato all’ambiente e ai diritti umani. Una decima edizione che si terrà nel comune di Villanovaforru dal 6 al 10 giugno.

Nel corso degli anni il festival ha fatto incontrare registi e attivisti con il pubblico per confrontarsi sui temi dei diritti umani e dell’ambiente sempre più importanti e attuali. Il proposito è andare oltre la denuncia. Per quanto sia importante sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi connessi allo sfruttamento e all’uso delle risorse naturali utilizzate per la produzione di combustibili fossili, resta tuttavia, in tutta la sua drammaticità, l’enorme problema dei disastri provocati dalla carenza energetica. L’obiettivo principale della rassegna è dunque non solo l’evidenziare i problemi legati all’utilizzo di combustibili fossili, ma anche l’individuazione delle alternative possibili che tengano conto, sulla base delle conoscenze scientifiche, dei vari metodi di produzione conosciuti.

Dall’Afghanistan al Venezuela per segnalare gli estremi della lista, in ordine alfabetico, dei 92 Paesi diversi dai quali sono arrivate le 989 opere iscritte per questa decima edizione di Life After Oil. La commissione di selezione – Cinzia Ghiani, Claudia Morelli, Davide Mangini, Elisa Russi, Fabio Canessa, Francesco Mazzotta, Francesco Villa, Marco Piras, Massimiliano Mazzotta, Raffaela Lunetta, Riccardo Albuzzi e Riccardo Russi – ha ammesso al concorso 50 film tra lungometraggi e corti di diverso genere e durata (documentari, fiction, lavori di animazione) con 14 opere prime. Come sempre il numero di temi affrontati dai registi con i loro lavori, sia dal punto vista ambientale sia da quello dei diritti umani, è molto ampio. Si va dall’agricoltura sostenibile ai danni alla salute provocati dall’inquinamento, dalla violenza di genere ai diritti dell’infanzia negati, da storie di riscatto sociale a buone pratiche di tutela del paesaggio. Diversi film hanno avuto anteprime di grande prestigio, partecipando ai più importanti festival cinematografici al mondo: da Cannes a Venezia.

Sono 6 le sezioni competitive di questa edizione del festival: lungometraggi e mediometraggi ambiente, cortometraggi ambiente, lungometraggi diritti umani, cortometraggi diritti umani, world panorama e animazioni. Le proiezioni si terranno a Villanovaforru in piazza Costituzione tutte le sere, dal 6 al 10 giugno, a partite dalle 21 (in caso di maltempo al Centro di accoglienza straordinaria). Solo per gli studenti alcuni film saranno proiettati, lemattine dal 7 al 9 giugno, all’auditorium dell’Istituto d’istruzione superiore G.B. Tuveri di Villamar.

Tra i film iscritti nella sezione, pensata sia per lunghi sia per mediometraggi, i selezionatori hanno scelto 4 opere. Si va dalla storia della miniera di ferro in un villaggio nepalese raccontata in “The Iron Digger” di Anil Budha Magar al documentario “Lagunaria” di Giovanni Pellegrini sulla laguna di Venezia, passando per l’inchiesta sullo stato dell’acqua in Bolivia al centro di “Be Water – Andes to Amazonia” di Julia Blagny e la fiction finlandese “Solar Wind Alley” di Anastasia Lobkovski sul tema dell’energia. I tre giurati della sezione sono l’attrice Marianne Borgo e la regista Mathilde Cusin, entrambe francesi, e il critico cinematografico indiano Ajit Rai.

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Sono 10 i brevi film che fanno parte della sezione corti dedicati alle problematiche ambientali. Tra questi l’indonesiano “Hide and Seek” di Rian Apriansyah, sulla piaga degli incendi boschivi, e il nepalese “Wildfire” di Shyam Karki sulla salvaguardia del panda rosso, animale in via d’estinzione. E poi due lavori di registi sardi: “Binario morto”, favola ambientale, diretta da Antonio Maciocco e “Una nuova voce” firmato da Peter Marcias suun progetto relativo al piantare alberi in tante zone dell’isola. La giuria è formata da Joe Juanne Piras, direttore artistico di Andaras Traveling Film Festival, Alice Arecco, coordinatrice del Milano Film Network, e dallo spagnolo Marko Montana, direttore dell’Almagro International Film Festival.

A formare la sezione di lungometraggi e mediometraggi su diritti umani sono 4 film. Come fiction “Final Round” del regista di origine franco-marocchina Mohamed Fekrane, su un viaggio di migranti africani che cercano di raggiungere l’Europa, e “It’s Time To Go” dell’indiano Ananth Narayan Mahadevan che affronta in modo originale il tema dell’eutanasia. Come documentari “Nei giardini della mente” di Matteo Balsamo che parla di salute mentale e manicomi e “Sarura – The Future is an Unknown Place” di Nicola Zambelli su un gruppo di giovani palestinesi in lotta contro l’occupazione militare israeliana con azioni non violente. Compongono la giuria la scrittrice e giornalista Marina Forti, il regista Niccolò Bruna e il tedesco Till Dietsche, direttore del Cinemare International Ocean Film Festival di Kiel.

Dei numerosi brevi film visionati la commissione di selezione ha deciso di portare in concorso 10 lavori che aprono lo sguardo su vari di temi riguardanti i diritti umani. Dalla violenza domestica al centro di “Bertie mi ha scritto una poesia” di Vittoria Rizzardi Penalosa e del cortometraggio kazako “Dad, Shall We Sing Something?” di Aidana Baurjanqyzy, alla storia di rifugiati in cerca di asilo raccontata da “Not Go Gentle” della slovena Sasha Ihnatovich e quella sull’accettazione dell’omosessualità sul quale ruota “Will You Look at Me” del cinese Shuli Huang. A scegliere il migliore film della sezione saranno Tekla Taidelli, regista, Federica Masin, produttrice creativa ed esecutiva, Francesca Casula, scrittrice e giornalista.

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Al sempre particolare e affascinante linguaggio dell’animazione il festival dedica una sezione specifica con 14 opere. Nella selezione trovano spazio “Bookstore” di Annika e Ofelia Giannini, lavoro svedese in frame by frame animation, “Gun Play” dell’iraniano Barzan Rostami che tocca il tema della violenza nei media, “Lights” dell’ungherese Adél Palotás su discriminazione e consumismo. A decretare il vincitore sarà una rappresentanza dell’Istituto d’istruzione superiore G.B. Tuveri di Villamar, 12 studenti coordinati dal professore Gavino Fenu: Claudia Ferri, Elettra Mameli, Melissa Delogu, Alessio Marino, Camilla Lasio, Arianna Rossi, Marco Erriu, Samuele Matta, Matteo Fadda, Anastasia Porcedda, Giovanni Porcedda, Kevin Lai.

Life After Oil, foto Valeria Bernardi
Life After Oil, foto Valeria Bernardi

Più libera da vincoli tematici è la sezione World Panorama dove trovano spazio sempre 8 titoli. Tra questi il russo “Applause” di Ivan Zabazhanov, satira ispirata allo scrittore antistaliniano Aleksandr Solzenicyn e due film italiani: “L’allaccio” di Daniele Morelli, omaggio al grande regista Roberto Rossellini, e “Tria” di Giulia Grandinetti, ambientato in una Roma distopica. A scegliere il miglior lavoro di questa sezione una giuria composta da migranti richiedenti asilo presenti nel centro di accoglienza di Villanovaforru: Majid Akram, Iltaf Hussain, Aicha Ben Falami, Mohamed Amine – Ben – Khater, Mohammad Younas e Hamza Hammami.

Nella serata finale del festival, prima della cerimonia in cui saranno proclamati i vincitori della decima edizione del concorso internazionale, verranno proiettati tre cortometraggi realizzati con il corso di cinema “Dalla fotografia al documentario” organizzato dall’associazione Life After Oil e rivolto ad alunni delle superiori. Finanziato dalla Fondazione Sardegna – Bando Scuola 2022, il laboratorio coinvolge gli istituti Ipsar G.B. Tuveridi Villamar, Itcg P.C. Vignarelli di Sanluri e il Liceo artistico statale Foiso Fois di Cagliari. Il tema del corso, “L’impatto dell’uomo sulla natura e le ripercussioni della natura sull’uomo”, rispecchia il lavoro portato avanti da anni dall’associazione. A coordinare il corsoil documentarista Massimiliano Mazzotta accompagnato da un team di professionisti del quale fanno parte il direttore della fotografia Antonio Cauterucci, l’attore Mauro Negri e il fotografo Gigi Cabiddu Brau.

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Non solo cinema con le proiezioni dei film selezionati. Life After Oil propone durante il festival una serie di eventi collaterali di diverso genere. I pomeriggi, dalle 16 alle 18, saranno animati dal torneo di Su tiralasticu (la fionda) che si svolgerà, aperto a tutti, davanti al sagrato della chiesa in Piazza Costituzione. Torna poi lo spazio Altre Storie con tre appuntamenti in programma al Bar Centrale dalle 18 alle 19. Il primo, l’8 giugno, dedicato ai festival di cinema con gli interventi di Ajit Rai, critico cinematografico, Alice Arecco, Milano Film Network, Joe Juanne Piras, Andaras Traveling Film Festival Sardegna, Marko Montana, Almagro Film Festival, Till Dietsche, Cinemare International Ocean Film Festival Kiel. Moderatore Matteo Mandis così come per l’incontro del 9 giugno incentrato su cinema e disabilità con protagonisti Francesco Stefanizzi, attore e regista, e Marina Cuollo, scrittrice e speaker radiofonica. Il terzo appuntamento, il 10 giugno, sarà coordinato dal sindaco di Villanovaforru Maurizio Onnis per una discussione sulle comunità energetiche con il giornalista Lorenzo Tecleme e il sindaco di Ussaramanna Marco Sideri. Previsti anche tre spettacoli dal vivo: il 9 giugno i poeti improvvisatori Alberto Stanislao Atzori e Giampaolo Nuscis che portano avanti la tradizione poetica de S’Arrepentina, e il giorno dopo il comico Nicola Virdis con una performance che pone l’attenzione sul problema dello spreco dell’acqua. Orario in entrambe le occasioni dalle 19.30 alle 20.30, sempre in Piazza Costituzione che il 10 giugno, dalla mezzanotte, ospiterà anche lo spettacolo di chiusura del festival: il live di Sa Razza, gruppo rap storico che è considerato la punta di diamante della scena hip hop made in Sardinia. Novità di questa edizione lo spazio Positive Vibes curato dall’attivista Alberto Peruffo sia nelle mattine previste con gli studenti sia in tutte le serate, come una piccola pausa di cinque minuti tra le proiezioni intorno alle 22.30. Vibrazioni positive a partire da alcune parole chiave su concetti importanti che confluiranno tutti nell’evento intitolato Ecologie Radicali in programma la mattina del 10 giugno, dalle 10 alle 12, al Bar Centrale.

foto Valeria Bernardi