Allarme qualità dell’aria: Italia ancora sopra i limiti di inquinamento.
L’Italia continua a essere nel mirino di Bruxelles per il mancato rispetto dei limiti europei sulla qualità dell’aria. Nonostante l’obbligo, previsto dalla direttiva 2008/50/CE, di non superare i 50 microgrammi per metro cubo di PM10 per più di 35 giorni all’anno nei punti di campionamento, numerose aree del territorio nazionale registrano sforamenti ben superiori a quanto consentito.
A evidenziarlo è un’interrogazione presentata all’Europarlamento da un gruppo di eurodeputati dei gruppi La Sinsitra e Verdi/ALE, tra cui Dario Tamburrano, Valentina Palmisano e Cristina Guarda, che hanno denunciato la gravità della situazione. I dati dell’Agenzia europea dell’ambiente parlano chiaro: nel solo 2022, l’inquinamento da polveri sottili (PM2.5) avrebbe causato 239.000 morti premature in Europa, di cui ben 48.600 in Italia.
La Commissione europea, nella risposta scritta a firma di Jessika Roswall, ha confermato che le violazioni italiane sono persistenti e già sanzionate dalla Corte di giustizia dell’UE. Due sentenze, una del 2020 (causa C-644/18) e una del 2022 (causa C-573/19), hanno stabilito che l’Italia ha superato sistematicamente i limiti di PM10 e NO₂, senza adottare misure efficaci per ridurre la durata degli sforamenti.
Nonostante una significativa riduzione delle morti premature dal 2005, la Commissione sottolinea che permangono gravi carenze nell’attuazione delle norme. Per questo motivo, il 13 marzo 2024 Bruxelles ha inviato una nuova lettera di costituzione in mora all’Italia, ai sensi dell’articolo 260 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, per il mancato rispetto della sentenza relativa al particolato sottile.
Attualmente, la Commissione sta valutando le contromisure adottate da Roma e le risposte fornite in merito sia al PM10 che al biossido di azoto (NO₂), oltre a un’ulteriore procedura avviata nel 2020 per il superamento dei limiti di PM2.5.
Resta aperta una domanda cruciale: quali nuove iniziative intende intraprendere Bruxelles per garantire che l’Italia rispetti finalmente gli obblighi europei in materia di qualità dell’aria e tuteli la salute dei propri cittadini?
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