Allarme grooming su Roblox. Poteri limitati per la Commissione Ue.
Cresce la preoccupazione in Europa per i numerosi casi di adescamento e sfruttamento sessuale di minori registrati sulla popolarissima piattaforma di videogiochi Roblox, utilizzata quotidianamente da oltre 25 milioni di utenti nell’UE, in gran parte bambini e adolescenti.
Negli ultimi mesi, decine di episodi di grooming online sono stati documentati e denunciati, portando a azioni legali negli Stati Uniti da parte di famiglie e procuratori. La vicenda ha assunto una portata internazionale quando la società ha bloccato il canale YouTube di “Schlep”, un creator noto per aver denunciato pubblicamente i predatori sessuali attivi sulla piattaforma, alimentando dubbi sulle priorità di Roblox tra tutela dell’immagine aziendale e protezione dei minori.
L’interrogazione di Cristina Maestre: “Verificare la conformità di Roblox al Digital Services Act”.
Di fronte alla crescente allerta, l’eurodeputata Cristina Maestre (S&D) ha presentato un’interrogazione scritta alla Commissione europea chiedendo se sarà aperta un’indagine formale per verificare la conformità di Roblox al Digital Services Act (DSA).
La normativa europea impone infatti alle piattaforme online di grandi dimensioni di valutare i rischi sistemici per i minori (articolo 14) e di adottare misure efficaci di mitigazione (articolo 35). In caso di violazioni gravi, la Commissione può infliggere sanzioni fino al 6% del fatturato globale (articolo 74) o, nei casi estremi, richiedere la sospensione del servizio nell’UE (articolo 82).
La risposta della Commissione: “Roblox non è classificata come piattaforma di grandi dimensioni”.
Nella risposta ufficiale, la vicepresidente esecutiva Virkkunen ha chiarito che, pur condividendo le preoccupazioni sul fenomeno, la Commissione non ha ancora aperto un’indagine diretta su Roblox, poiché la piattaforma non rientra nella categoria delle “very large online platforms” (VLOP), ovvero quelle con oltre 45 milioni di utenti attivi mensili nell’Unione.
Attualmente, le indagini della Commissione in materia di protezione dei minori sono rivolte a piattaforme come TikTok, Instagram e Facebook, oltre che a quattro siti pornografici, tutti sotto la lente del DSA per le presunte violazioni delle norme sulla sicurezza dei minori.
Competenza nazionale: sarà l’autorità olandese a vigilare su Roblox.
Poiché Roblox non supera la soglia dei 45 milioni di utenti mensili, la vigilanza e l’applicazione del DSA spettano alla competente autorità nazionale del Paese in cui la piattaforma ha la sua sede principale in Europa.
Nel caso di Roblox, il controllo ricade sul Dutch Digital Services Coordinator (DSC), ovvero l’Autorità olandese per consumatori e mercati (ACM), che dispone dei poteri esclusivi per monitorare, indagare e far rispettare le norme del DSA nei confronti del provider.
La Commissione precisa: “Nessun potere diretto di sospensione del servizio”.
La Commissione ha inoltre ricordato che, contrariamente a quanto spesso si ritiene, l’articolo 82 del DSA non conferisce a Bruxelles il potere diretto di sospendere i servizi digitali. Tale facoltà può essere esercitata solo da una autorità giudiziaria nazionale competente, su richiesta dei coordinatori dei servizi digitali previsti dagli articoli 51 e 82 del regolamento.
Bruxelles: “Massima attenzione alla sicurezza dei minori online”.
Pur precisando i limiti dei propri poteri, la Commissione ha ribadito che la protezione dei bambini nello spazio digitale resta una priorità assoluta dell’Unione Europea.
“La sicurezza dei minori deve essere al centro dello spazio digitale europeo”, ha affermato la vicepresidente Virkkunen, ricordando che il Digital Services Act rappresenta “il principale strumento normativo dell’UE per garantire trasparenza, responsabilità e sicurezza online”.
Bruxelles continuerà a collaborare con le autorità nazionali per garantire che Roblox e altre piattaforme digitali rispettino pienamente gli obblighi di tutela dei minori e assicurino un ambiente di gioco più sicuro e responsabile per gli utenti europei.
Foto di Victoria da Pixabay.com
