Europa

AliExpress sotto la lente dell’Ue.

Sono due le mosse decisive dalla Commissione europea nel procedimento avviato per verificare il rispetto del Digital Services Act (DSA) da parte della piattaforma AliExpress: da un lato, Bruxelles ha accettato e reso vincolanti gli impegni presentati dal colosso cinese per migliorare trasparenza e sicurezza online; dall’altro, ha formulato rilievi preliminari per presunte violazioni nella gestione dei prodotti illegali.

“Le azioni intraprese oggi dimostrano la forza del Digital Services Act nel creare un ambiente online più sicuro ed equo – ha commentato Henna Virkkunen, vicepresidente esecutiva per la Sovranità digitale –. Diamo il benvenuto agli impegni di AliExpress, che vanno nella direzione di una piattaforma più sicura per gli utenti e più giusta per i commercianti legittimi”.

Una posizione alleggeritasi, quella del big player dell’e-commerce cinese, grazie al potenziamento dei meccanismi di segnalazione dei contenuti illegali da parte degli utenti, della riforma del sistema interno di gestione dei reclami, della tracciabilità dei venditori attivi sulla piattaforma e al miglioramento dei sistemi di monitoraggio verso i prodotti illegali, inclusi medicinali, integratori e contenuti per adulti.

Parallelamente, però, l’indagine della Commissione ha prodotto anche alcune conclusioni preliminari critiche: secondo Bruxelles, AliExpress non ha rispettato gli obblighi di valutazione e mitigazione dei rischi legati alla diffusione di prodotti illegali. In particolare, resta da migliorare il sistema di applicazione delle sanzioni contro venditori recidivi che pubblicano contenuti illegali e rendere affidabile il sistema di moderazione, che, ad oggi, può essere manipolato da soggetti malintenzionati.

Questi aspetti configurano, secondo la Commissione, una violazione degli articoli 34 e 35 del DSA, che impongono alle Very Large Online Platforms (VLOPs) l’obbligo di identificare e contrastare i rischi sistemici nella diffusione di contenuti illegali come merci contraffatte o non conformi alle norme di sicurezza Ue.

AliExpress ha ora due mesi di tempo per presentare osservazioni e difendersi dalle accuse preliminari. In caso di conferma delle violazioni, la Commissione potrebbe adottare una decisione formale di non conformità, con l’obbligo per la piattaforma di presentare un piano d’azione correttivo, che dovrà essere approvato anche dal Comitato dei coordinatori dei servizi digitali.

Il procedimento contro AliExpress era stato avviato il 14 marzo 2024 e verte su numerose aree: gestione dei rischi, moderazione dei contenuti, trasparenza pubblicitaria e tracciabilità dei venditori.

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