Alessandra Todde: “Preoccupati per corsa al riarmo. La pace, non le armi, è il cuore del progetto europeo”.
Durante il suo intervento alla riunione plenaria del gruppo dei Verdi presso il Comitato delle Regioni a Bruxelles, la Presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde ha espresso forte preoccupazione per le crescenti pressioni verso un riarmo europeo su larga scala.
“Un riarmo europeo generalizzato, così come è stato pensato e in capo ai singoli Stati, comporta rischi strategici, economici e politici enormi, che non possiamo ignorare – ha dichiarato Todde –. In un momento in cui l’Unione si prepara alla presentazione del prossimo Quadro Finanziario Pluriennale (2028–2034), è inaccettabile ipotizzare che le già limitate risorse vengano sottratte alla Politica di Coesione, all’istruzione, alla sanità pubblica, alla lotta al cambiamento climatico e all’innovazione, per essere invece destinate alla spesa militare”.
Todde ha sottolineato – pur in una posizione di scarsa rilevanza nello scacchiere europeo – come il piano di riarmo europeo rischi non solo di erodere la spesa sociale e aumentare il debito pubblico, ma anche di accentuare le fratture politiche e culturali tra gli Stati membri, in particolare tra Paesi storicamente neutrali e quelli più militarizzati.
“L’Unione Europea è nata come progetto di pace, fondato sull’integrazione economica, sulla cooperazione e sui diritti umani – ha aggiunto –. Virare esclusivamente e senza una strategia comune verso una logica militare mina la nostra identità, la nostra legittimità internazionale e la fiducia dei cittadini europei. La vera scelta politica sensata è quella della difesa europea, che comporterebbe costi aggiuntivi e anzi una razionalizzazione della spesa”.
“La sicurezza del XXI secolo – conclude – non si costruisce con una folle corsa dei singoli Stati al riarmo, ma è necessaria la diplomazia, la prevenzione dei conflitti, la cybersicurezza, la sicurezza energetica e il contrasto alla disinformazione. L’Europa deve investire in ciò che unisce, non in ciò che divide”.
Per il contrasto alla disinformazione, la presidente Todde potrebbe iniziare dal proprio ufficio comunicazione. In tale contesto il mandato di presidente della Regione Sardegna potrebbe permettere di ottenere (volendo) qualche risultato tangibile.