Aiuti commerciali UE ai Paesi più poveri: obiettivo 2030 a rischio secondo la Corte dei conti europea.
È improbabile che l’Unione Europea riesca a destinare il 25% degli aiuti al commercio ai paesi meno sviluppati entro il 2030, come previsto dalla strategia comunitaria, secondo una nuova relazione della Corte dei conti europea.
La strategia, aggiornata nel 2017, non si è mai tradotta in un piano d’azione operativo secondo l’analisi della Corte, limitando la capacità dell’UE e dei suoi Stati membri di raggiungere l’obiettivo in maniera coordinata. Negli ultimi anni, il tasso di finanziamento verso i Paesi meno sviluppati è addirittura diminuito: dal 18% tra il 2010 e il 2015, alla quota del 12% nel 2022. Tra il 2017 e il 2022, l’UE e i suoi Stati membri hanno stanziato 17,2 miliardi di euro ai paesi meno sviluppati, contro 105,8 miliardi destinati ad altri Paesi in via di sviluppo.
“La probabilità di raggiungere il valore-obiettivo del 25% entro il 2030 è molto bassa”, ha dichiarato Bettina Jakobsen, membro della Corte dei conti europea responsabile dell’audit. Jakobsen ha sottolineato la necessità di analizzare a fondo le cause del calo dei finanziamenti e di valutare se l’obiettivo sia ancora realistico, suggerendo l’adozione di target intermedi concreti.
L’audit ha esaminato nove progetti in Ruanda, Malawi, Angola e Cambogia, riscontrando che gli interventi hanno migliorato il potenziale commerciale dei Paesi partner. Tuttavia, permane il rischio che tali Paesi non riescano a capitalizzare i risultati e a garantire la sostenibilità economica dei progetti.
Inoltre, sebbene la Commissione europea abbia migliorato il monitoraggio e la rendicontazione dei risultati degli aiuti, la documentazione sull’impatto complessivo resta incompleta, limitando la valutazione dell’efficacia degli interventi. Gli auditor invitano a rafforzare il coordinamento tra le delegazioni UE a livello nazionale e regionale per assicurare che il sostegno sia mirato e risponda alle esigenze specifiche dei Paesi beneficiari.
L’iniziativa di aiuti al commercio, lanciata nel 2005 e aggiornata con la strategia 2017, mira ad aiutare i Paesi meno sviluppati a costruire capacità commerciali e infrastrutture per beneficiare dell’apertura dei mercati. Oggi i 44 Paesi meno sviluppati ospitano circa 880 milioni di persone, prevalentemente in Africa, e rappresentano meno dell’1% delle esportazioni globali e meno del 2% del PIL mondiale.
foto corte dei conti europea
