AI Act: conto alla rovescia per la piena attuazione entro il 2027.
Pubblicato nel luglio 2024, il primo regolamento europeo sull’intelligenza artificiale introduce un approccio basato sul rischio e stabilisce regole specifiche per i modelli di IA a uso generale. Ma per vedere il quadro normativo completo in funzione ci vorranno almeno tre anni.
Un regolamento, il primo al mondo a disciplinare in modo sistematico l’uso e la fornitura di sistemi di intelligenza artificiale, che introduce un approccio graduato in base ai rischi e una sezione dedicata ai modelli di IA a uso generale (GPAI), come i grandi modelli linguistici sviluppati da aziende come OpenAI.
Secondo quanto previsto dall’articolo 1 – ricordano i ricercatori Tristan Marcelin e Lucille Killmayer – il regolamento mira a garantire un mercato unico digitale più efficiente, un approccio all’IA centrato sull’essere umano, un alto livello di protezione da potenziali danni e il sostegno all’innovazione tecnologica.
Il 2 agosto 2026 è la data fissata per l’entrata in vigore della maggior parte delle disposizioni, comprese le regole di enforcement (Capitolo 9). Tuttavia, diverse sezioni e articoli entreranno in vigore in momenti differenti, rendendo il processo di attuazione graduale e complesso. Il quadro normativo sarà dunque pienamente applicabile non prima del 2027.
Elemento chiave per l’effettiva applicazione del regolamento saranno le norme armonizzate richieste dalla Commissione europea al CEN e al CENELEC, gli organismi europei per la standardizzazione. Questi standard offriranno una presunzione legale di conformità per i sistemi IA che vi si attengono.
Il termine iniziale per la pubblicazione degli standard era fissato al 30 aprile 2025, ma ritardi nei lavori – come segnalato da fonti giornalistiche – rischiano di posticipare la consegna al 2026. La Commissione starebbe valutando soluzioni temporanee per colmare il divario normativo e tecnico che potrebbe crearsi nel frattempo.
I prossimi mesi, in una Unione europea incapace di mantenere fede alle scadenze (vedi RRF, ecc.) saranno decisivi per trasformare l’ambizione legislativa in regole operative ed efficaci o confermare ulteriormente la vacuità del progetto europeo.
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