Europa

Agroalimentare: il Consiglio dell’UE approva la posizione sulle nuove norme contro le pratiche commerciali sleali.

I rappresentanti degli Stati membri, riuniti nel Comitato speciale per l’agricoltura (CSA), hanno approvato il mandato negoziale del Consiglio per un regolamento volto a contrastare le pratiche commerciali sleali transfrontaliere nella filiera agricola e alimentare.

Una proposta che mira a stabilire un insieme di regole chiare per la cooperazione transfrontaliera contro le pratiche commerciali sleali nelle relazioni business-to-business all’interno della filiera agroalimentare, migliorando la cooperazione tra Stati membri nei casi in cui fornitori e acquirenti si trovano in paesi diversi dell’UE.

Il regolamento proposto, in particolare, introduce un meccanismo di assistenza reciproca, che consentirà alle autorità nazionali di controllo di scambiarsi informazioni e di chiedere a un’altra autorità di controllo di adottare misure per loro conto. Inoltre, il regolamento prevede un’azione coordinata in caso di pratiche commerciali sleali transfrontaliere su larga scala che coinvolgano almeno tre paesi dell’UE, con la designazione di un coordinatore per facilitare la risposta.

“I nostri agricoltori meritano di guadagnare un equo tenore di vita dal loro lavoro. Con queste nuove regole li proteggeremo meglio dalle pratiche commerciali sleali oltre confine e rafforzeremo la loro posizione nella filiera alimentare”, ha dichiarato nell’occasione Czesław Siekierski, ministro polacco dell’agricoltura e dello sviluppo rurale.

Il Consiglio, leggendo il documento, ha supportato di fatto gli elementi principali della proposta della Commissione europea, ma ha suggerito alcune modifiche al mandato negoziale. In particolare, il Consiglio ha concordato che il regolamento debba includere norme per la cooperazione tra Stati membri nei casi di pratiche sleali da parte di acquirenti extra-UE, al fine di proteggere meglio gli agricoltori europei.

Il mandato del Consiglio prevede anche norme riguardo alla copertura dei costi sostenuti nei casi di assistenza reciproca. Lo Stato membro che richiede informazioni o misure investigative dovrà coprire i costi necessari sostenuti dallo Stato membro che ha svolto l’indagine. Inoltre, qualsiasi ammenda riscossa potrà essere utilizzata per coprire tali costi.

Le nuove disposizioni chiariscono inoltre le circostanze in cui gli Stati membri possono rifiutarsi di soddisfare una richiesta di informazioni da parte di un altro Stato membro o di partecipare a misure di esecuzione.

Infine, il mandato negoziale definisce in modo più preciso le norme sulla protezione dei dati e sulla riservatezza.

Con l’accordo raggiunto, la presidenza del Consiglio è pronta ad avviare i negoziati con il Parlamento europeo, una volta che quest’ultimo avrà stabilito la propria posizione.

foto ecoyou da Pixabay.com