Acquisti online: metà dei venditori non informa correttamente sui diritti di reso.
Quasi la metà dei commercianti online di beni di seconda mano non informa correttamente i consumatori sui loro diritti di reso. È quanto emerge da un’indagine condotta dalla Commissione europea e dalle autorità nazionali per la tutela dei consumatori di 25 Stati membri, oltre che di Islanda e Norvegia.
L’analisi, realizzata attraverso un’operazione di monitoraggio (sweep), ha verificato la conformità delle pratiche commerciali di 356 venditori online di prodotti usati, come abbigliamento, dispositivi elettronici e giocattoli. I risultati sono allarmanti: 185 di questi (52%) sono stati segnalati per potenziali violazioni delle normative UE sui diritti dei consumatori.
La ricerca è stata coordinata dalla Commissione europea e condotta simultaneamente dalle autorità di controllo nazionali. L’obiettivo era verificare se i venditori rispettassero le regole previste dalla normativa UE in materia di tutela dei consumatori, in particolare per quanto riguarda il diritto di recesso e le informazioni trasparenti sulle condizioni di reso.
“I beni di seconda mano svolgono un ruolo cruciale in un’economia circolare”, ha dichiarato Michael McGrath, Commissario per la giustizia e la tutela dei consumatori. “È fondamentale che tutti i venditori, anche quelli che operano nel settore dell’usato, garantiscano il rispetto dei diritti dei consumatori. I risultati di questa indagine dimostrano che ciò non sempre accade. Esorto i commercianti a conformarsi pienamente alla normativa UE”.
Con il crescente interesse per il mercato dell’usato, spinto da motivazioni economiche e ambientali, la Commissione sottolinea l’importanza di garantire che i consumatori possano acquistare in sicurezza. La mancanza di informazioni chiare sui diritti di reso rappresenta una violazione delle norme UE e un potenziale ostacolo alla fiducia degli acquirenti nel settore.
Le autorità nazionali procederanno ora con approfondimenti e, se necessario, con misure correttive nei confronti dei venditori che non rispettano le regole. L’obiettivo è rendere il mercato della seconda mano più trasparente e sicuro per tutti i consumatori europei.
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