Accordo Ue-Mercosur: una minaccia per gli agricoltori europei.
L’imminente firma dell’accordo commerciale tra l’Unione Europea e il Mercosur (Brasile, Argentina, Bolivia, Uruguay e Paraguay) sta alimentando il malcontento degli agricoltori europei, in particolare del settore zootecnico.
Secondo gli eurodeputati del gruppo Patrioti per l’Europa (PfE), per esempio, l’intesa rappresenta un colpo alle spalle per il comparto agricolo europeo, già penalizzato dalle politiche di “decrescita” imposte dalla Commissione. Il trattato prevede infatti l’accesso agevolato al mercato europeo per prodotti alimentari non conformi agli standard di produzione dell’UE, tra cui 99.000 tonnellate di carne bovina, 180.000 tonnellate di zucchero e altrettante di pollame all’anno.
Accordo, peraltro, portato avanti dalla Commissione Ue in modo opaco e senza una reale consultazione del Parlamento europeo, giusto per ricordare il cosiddetto perimetro democratico di “Ursula e soci”.
Esecutivo von der Leyen, che anche recentemente ha continuato a difendere i termini dell’accordo attraverso il vicepresidente della Commissione Maroš Šefčovič, il quale ha sostenuto che esso sia stato calibrato per “bilanciare le concessioni commerciali con la tutela degli agricoltori europei“. Per il settore bovino, secondo la narrazione della Commissione, ad esempio, l’UE ha negoziato limiti precisi: la quota tariffaria di 99.000 tonnellate sarà introdotta progressivamente in sette anni, con una tariffa ridotta del 7,5% e con il 55% riservato alla carne fresca.
“La Commissione – ha dichiarato nell’occasione Maroš Šefčovič – ha assicurato di aver informato regolarmente il Parlamento europeo durante la scorsa legislatura (2019-2024), con 14 gruppi di monitoraggio, due briefing tecnici e oltre 40 incontri bilaterali con deputati e gruppi politici. Inoltre, il Commissario per il Commercio e la Sicurezza Economica ha illustrato i dettagli dell’accordo il 30 gennaio 2025 alla Commissione Agricoltura e il 13 febbraio 2025 in plenaria“.