Accesso alla contraccezione: differenze in crescita tra gli Stati membri.

L’8 febbraio 2023 il Forum parlamentare europeo per i diritti sessuali e riproduttivi ha pubblicato l’ultimo numero dell’Atlante delle politiche sulla contraccezione, che ha rivelato differenze allarmanti tra gli Stati membri per quanto riguarda l’accesso alla contraccezione. In cima ai Paesi UE meno accessibili la Polonia, presenta i risultati peggiori, al di sotto delle “meno democratiche” Russia e Bielorussia.

Un tema sollevato dall’eurodeputato del gruppo S&D Robert Biedroń, nel cui intervento è stato chiesto alla Commissione di riferire sulle azioni per garantire i diritti umani in materia di salute sessuale e riproduttiva e se la parità di accesso alla contraccezione sarà affrontata nella futura strategia sanitaria europea: “Poiché l’accesso alla contraccezione è fondamentale per raggiungere l’uguaglianza di genere nell’UE, il Parlamento europeo ha ripetutamente invitato gli Stati membri a fornire servizi contraccettivi di alta qualità in linea con gli standard dell’OMS, sottolineando che si tratta di servizi sanitari essenziali. Il Parlamento ha sollevato la questione in diverse occasioni, tra cui la risoluzione del 26 novembre 2020 sul divieto di fatto del diritto all’aborto in Polonia, in cui ha sottolineato che i diritti sessuali e riproduttivi sono strettamente legati ai diritti umani e che qualsiasi arretramento in materia di politiche contraccettive ne rende difficile l’attuazione, minando al contempo i valori europei e i diritti fondamentali”.

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A nome della Commissione von der Leyen la responsabile delle deleghe alla salute, Stella Kyriakides ha ricordato che ai sensi dell’articolo 168 del trattato sul funzionamento dell’UE l’organizzazione dei servizi sanitari e l’assistenza medica sono di competenza nazionale. Insomma, siamo in presenza dell’ennesimo “limite di competenza dell’UE”.

“La definizione, la fornitura e l’accesso ai servizi sanitari, compresi quelli relativi alla salute sessuale e riproduttiva, come la contraccezione, sono quindi di competenza nazionale – ha affermato la Kyriakides -. La Commissione ha organizzato una serie di seminari per discutere l’importanza della salute e dei diritti sessuali e riproduttivi e per scambiare buone pratiche politiche“.

Occasioni, nelle ambizioni della Commissione, per discutere e scambiare pareri sulle misure e iniziative nazionali per promuovere l’accesso alla salute e ai diritti sessuali e riproduttivi, soprattutto tra le giovani donne.

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“La Commissione – ha aggiunto la commissaria cipriota – sostiene inoltre pienamente gli sforzi degli Stati membri nell’attuazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite relativi alla salute delle donne”. Incoraggiamento, però, che si limita al sostegno della cooperazione tra Stati UE.

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