Cultura

A Oristano arriva l’ecomuseo della ceramica.

La tradizione ceramica oristanese trova finalmente casa. Con una delibera approvata dalla Giunta comunale guidata dal sindaco Massimiliano Sanna, su proposta dell’assessore alle Attività produttive Valentina de Seneen, nasce ufficialmente l’ecomuseo della ceramica, che sorgerà nell’edificio di via Solferino, alle porte del Parco Brigata Sassari.

Una decisione che punta a restituire centralità a una delle arti più antiche e identitarie della città: quella dei congiolargius, i maestri figoli oristanesi, le cui mani hanno modellato per secoli argilla e memoria collettiva. Oristano, infatti, è Città della Ceramica per riconoscimento ministeriale da oltre vent’anni, ma la sua tradizione affonda radici ben più lontane nel tempo.

Ma non sarà un museo nel senso classico del termine: l’obiettivo, come sottolinea l’assessora de Seneen, è quello di dar vita a un luogo vivo, aperto alla comunità, alla sperimentazione, al dialogo tra generazioni e pratiche artigianali.

“L’Ecomuseo nasce per documentare e conservare la nostra memoria storica, materiale e immateriale. Ma sarà anche un laboratorio per il futuro, con progetti di recupero di tecniche tradizionali, attività rivolte ai turisti, e produzioni locali sostenibili”, spiega l’assessora. “Sarà la base per iniziative di ricerca e valorizzazione che mettono al centro la cultura materiale come risorsa per l’identità e lo sviluppo”.

Il progetto si inserisce in una più ampia strategia di rilancio delle economie locali attraverso la valorizzazione del patrimonio culturale. Non solo teche e reperti, dunque, ma esperienze, storie, botteghe e persone, in un percorso museale che si fonde con il territorio e la comunità.