Sardegna

A Cagliari la prima stanza multisensoriale Snoezelen in Sardegna.

Si chiama “Stanza Serena” e rappresenta una piccola rivoluzione nella presa in carico delle persone affette da gravi patologie. È la prima sala multisensoriale-Snoezelen attivata in Sardegna, all’interno del Centro di Cure Palliative e Terapia del Dolore dell’ospedale San Giovanni di Dio di Cagliari. Un ambiente progettato per offrire ai pazienti un’esperienza immersiva e rilassante, capace di alleviare ansia e dolore fino al 40%, come dimostrano recenti studi su pazienti in hospice e lungodegenza.

A spiegare il significato della nuova sala è Maria Cristina Deidda, oncologa palliativista e referente del Centro: “L’abbiamo chiamata Serena non solo per l’atmosfera che crea, ma in onore di una nostra giovane paziente che ci ha lasciato da poco. Questo spazio nasce grazie alla generosa donazione dei suoi genitori all’associazione ‘Vestiamoci di Vita’. Un gesto che oggi diventa cura concreta per tanti altri pazienti”.

La stanza Snoezelen (dal termine olandese che unisce “snuffelen”, annusare, e “doezelen”, sonnecchiare) è un luogo dove luci soffuse, suoni armonici, odori delicati, colori, vibrazioni e oscillazioni si fondono in una stimolazione sensoriale calibrata che mira al benessere globale della persona. L’approccio, già diffuso in altri Paesi europei, trova ora spazio anche nella sanità pubblica sarda, a partire da uno dei centri che ogni anno registra oltre 6.000 accessi.

La stanza è utilizzata per pazienti in cure palliative precoci e terminali, ma anche per persone con disabilità o in terapia oncologica. I benefici? Non solo fisici, ma anche psicologici e relazionali: miglior aderenza alla terapia, maggiore concentrazione e comunicazione, qualità della vita percepita più alta. “Il metodo Snoezelen – conclude la Deidda – guarda alla persona nella sua totalità, proprio come le cure palliative. Non si tratta solo di trattare i sintomi, ma di umanizzare l’assistenza, valorizzando la relazione e l’esperienza sensoriale come strumenti terapeutici”.