“Tempesta serena”, il progetto fotografico di Marina Federica Patteri.

Il racconto fotografico di una giornata trascorsa in viaggio lungo una strada lambita da un violento temporale che, precedendo o seguendo di pochi istanti l’arrivo della fotografa, le regala colori, luci e atmosfere unici.

È questo il filo conduttore di “Tempesta serena”, instant project di Marina Federica Patteri, fotografa e collaboratrice di Sardegnagol, in esposizione digitale dal 9 al 13 aprile, con una coproduzione Casa di Prometeo ed Ente Concerti Città di Iglesias. Abbiamo incontrato Marina per parlare con lei del suo nuovo progetto.

Come nasce “Tempesta serena”?

“Tempesta serena” nasce in maniera del tutto casuale durante un viaggio iniziato nelle dune di Porto Pino e conclusosi nella spiaggia di Nora, in una giornata di tempesta. Lungo il tragitto, per una circostanza fortunata, Il temporale si è mantenuto sempre a “distanza di sicurezza” consentendomi di fotografarlo in tutta calma.

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Una volta giunta a casa, riguardando le immagini in sequenza, mi è apparso chiaro che in esse vi fosse una narrazione ben definita con un inizio, uno sviluppo e una conclusione. Per tale motivo ho preferito mantenere integra la sequenza facendone un progetto fotografico vero e proprio.

Da un punto di vista artistico quale l’elemento che caratterizza “Tempesta serena”?

Senza dubbio le atmosfere. Capita spesso che un paessagio restituisca luci e colori che cambiano nel volgere di qualche istante. Nel caso di “Tempesta serena” ciò è avvenuto con le atmosfere nelle quali ero immersa mentre visitavo quei luoghi. L’abbagliante luce del sole che fende un cielo scuro come la pece, il vento talmente forte da impedirti di parlare, la pace di una spiaggia che reca i segni recenti di una violenta grandinata.

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“Tempesta serena” mostra degli scorci molto suggestivi del Sulcis. Che rapporto hai con quell’area ?

Trovo che il Sulcis per la sua bellezza, la sua varietà, la sua storia, sia un’area unica al mondo. L’ho conosciuta in tempi recenti ma ho stabilito con essa un legame profondo. 

Questa sarà la tua prima esposizione online. Che differenze trovi rispetto alle altre che hai realizzato?

L’esposizione online è una soluzione di compromesso figlia dei tempi che stiamo vivendo. Tra il non fare nulla e il fare qualcosa che, seppure in minima parte, potesse avvicinarsi a una vera esposizione ho optato per la seconda soluzione. Appena sarà possibile, tuttavia, riprenderò a esporre in “presenza”.  Su questo non vi sono dubbi.

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Progetti in programma?

Innanzitutto portare a compimento “Voci dalla Laguna”, un progetto dedicato alla laguna di Santa Gilla dal quale ho tratto il mio primo libro fotografico, che prevede l’allestimento di una mostra itinerante nei comuni che si affacciano sulla laguna. A causa dell’emergenza la mostra è stata rimandata 5 volte. Vorrei inoltre proseguire il racconto fotografico delle celebrazioni in onore di Sant’Efisio, iniziato l’anno scorso per conto di Sardegnagol. Un’esperienza che non potrò mai dimenticare.