Territori. Tra mulattiere e trafori: le prime vie di accesso al mare di Dorgali.

Il paesaggio della Sardegna, caratterizzato da splendide spiagge e imponenti falesie rocciose a picco sul mare, trova la sua massima espressione nel cuore della costa orientale. Ci troviamo nel Golfo di Orosei al cui centro, posto in posizione privilegiata a mezza costa dal Monte Bardia, visibile da tutte le cime della Barbagia dal Gennargentu, Dal Supramonte di Oliena, di Orgosolo e dal Monte Ortobene di Nuoro, si trova il comune di Dorgali che appare da lontano un grazioso borgo sul verde della vegetazione che lo circonda da tutti i lati.

Foto di Marina Federica Patteri. Sardegnagol riproduzione riservata

Dorgali, geograficamente collocato tra mare e montagna, con la sua frazione marittima Cala Gonone offre delle splendide spiagge, montagne, vallate e boschi incantevoli, regno e dimora di piante, acque, rocce e animali viventi che vivono, da sempre, in totale libertà. Appena qualche centinaio di metri di galleria e si passa dall’aspro e solitario paesaggio della montagna, al borgo marino di Cala Gonone che si confonde col mare azzurrissimo che si trova appena 400 metri più in basso.

Foto di Marina Federica Patteri. Sardegnagol riproduzione riservata

Per raggiungere il borgo un traforo che passa sotto una propaggine di Monte Tului permette oggi di arrivare, in tempi brevi, alla nota località di mare. Accanto a essa, si trova un’altra galleria scavata negli anni venti del secolo scorso ma sostituita di recente perché ormai inadeguata per automezzi di grandi dimensioni.

LEGGI ANCHE:  Elezioni comunali di Oristano. I programmi elettorali 'poco disruptive' per le politiche giovanili.

Quando si parla di “galleria vecchia” in realtà, però, non ci riferisce a quest’ultima ma, al contrario, un antico passaggio dislocato molto più a monte e costruito verso la metà del 1800 fortemente voluto anche dal Generale Alberto della Lamarmora che ebbe modo di osservare, tra le altre cose, le difficoltà legate all’isolamento via mare e via terra dell’intera area.

Per raggiungere questo traforo si parte dal versante occidentale imboccando un selciato recentemente ristrutturato lungo la circonvallazione a monte di Dorgali, in direzione dell’uscita del paese e subito sotto la zona nota come S’Atta Ruia.

Foto di Marina Federica Patteri. Sardegnagol riproduzione riservata

Lungo il percorso ci si immerge in un fitto bosco di lecci e varie specie endemiche di macchia mediterranea sarda e, man mano che si procede, la vista si apre sulla suggestiva vallata di Oddoene e sui monti del Supramonte.

Foto di Marina Federica Patteri. Sardegnagol riproduzione riservata
Foto di Marina Federica Patteri. Sardegnagol riproduzione riservata

Dopo una breve camminata si raggiunge una parete rocciosa che conduce al famoso tunnel, un’opera unica nel suo genere, tra le prime effettuate in Sardegna.

Foto di Marina Federica Patteri. Sardegnagol riproduzione riservata

La Galleria Vecchia, nota come Galaria Etza, si può percorrere in tranquillità e senza troppe difficoltà a piedi. Si notano ancora sul fondo i segni delle ruote dei carri e sulla volta i segnali degli esplosivi usati per aprire il passaggio. All’uscita, ad accogliere il visitatore, lo spettacolo della marina di Cala Gonone, sul lato est della dorsale calcarea che separa l’abitato di Dorgali dal mare.

LEGGI ANCHE:  Incidente sulla A14. Si rovescia il bus dei profughi ucraini.
Foto di Marina Federica Patteri. Sardegnagol riproduzione riservata

Volendo deviare prima di accedere alla galleria, e avventurarsi in un percorso alternativo, si trova a circa cinquecento metri dall’ingresso il cartello che indica l’antica mulattiera nota come Iscala Homines, prima via in assoluto per raggiungere il mare da Dorgali.

Foto di Marina Federica Patteri. Sardegnagol riproduzione riservata

La mulattiera si inerpica in un ripido costone roccioso, una passeggiata meno comoda e un po’ più ripida e faticosa.

Foto di Marina Federica Patteri. Sardegnagol riproduzione riservata

Non certo meno affascinante, però, il paesaggio che si scorge una volta arrivati in cima al termine del percorso.

Per via della sua struttura è facile pensare che in passato non fosse possibile accedervi con carri o altri mezzi, ma solamente a piedi o con animali da trasporto.

LEGGI ANCHE:  Sclerosi multipla, Aou Sassari: "Patologia ad alto impatto sociale".

Dotata di poderosi muraglioni e parapetti in muratura, in parte sostituti oggi con staccionate, era stata pensata per proteggere il transito di animali e persone in tempi antichi.

Foto di Marina Federica Patteri. Sardegnagol riproduzione riservata

Mozzafiato il panorama che si presenta da entrambe le vie dove la sensazione è quella di stare sospesi tra mare e montagna.

La realizzazione di queste due opere in tempi così lontani, denota l’importanza che già in passato dovevano avere il borgo marino di Cala Gonone e le propaggini montane circostanti. Il difficile e tormentato sentiero di Iscala Omines ha rappresentato per decenni l’unica via per raggiungere il mare.

La galleria, invece, venne ufficialmente inaugurata il 7 Febbraio 1860 alla presenza di migliaia di persone, chi a piedi, chi a cavallo e chi con carro, per poter finalmente percorrere questo grande “budello” che rese i collegamenti tra Dorgali e il suo mare sempre più frequenti.

Foto di Marina Federica Patteri. Sardegnagol riproduzione riservata
Foto di Marina Federica Patteri. Sardegnagol riproduzione riservata
Foto di Marina Federica Patteri. Sardegnagol riproduzione riservata

Un sentiero semplice per approcciarsi alla montagna e alle bellezze del territorio dorgalese alla ricerca di testimonianze di un passato importante.

Marina Federica Patteri