Il Consiglio approva i primi 4 articoli della riforma dell’assetto territoriale della Sardegna.

Oggi, dopo il passaggio nella prima commissione, il testo della riforma dell’assetto territoriale è tornato in Consiglio, dopo la discussione generale di ieri.

Intervenendo sull’art.1 del TU sulle Autonomie locali, Massimo Zedda dei Progressisti ha ricordato che diversi emendamenti discussi in commissione hanno fatto emergere questioni molto rilevanti come la riduzione delle competenze dei Comuni sul Pul (Piano urbano dei litorali), trasferite alla Regione e, ancora, il taglio del percorso formativo dei segretari generali dei Comuni: “Al di là dei nobili principi, si fa una legge che moltiplica gli assetti e indica risorse solo per gli organi di governo prendendole dal fondo unico, mentre resta sullo sfondo la riforma della Regione, vero cuore del problema”.

Subito dopo il Consiglio ha approvato l’art.1 del testo.

E’iniziata poi la discussione dell’art.2 al quale è collegato un emendamento sul quale relatore e Giunta si sono rimessi all’Aula. La proposta, formulata dal consigliere Giovanni Antonio Satta (Misto), cambia la denominazione della Provincia Gallura in “Provincia Nord Est Sardegna”.

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Sempre per i Progressisti il capogruppo Francesco Agus, tornando sulla Città metropolitana di Sassari, ha sottolineato che “l’organismo rappresenta oggettivamente uno dei più grandi flop della storia repubblicana perché non funziona la governance, provocando squilibri nella distribuzione delle risorse. Solo in Sardegna, come Regione autonoma, la Città metropolitana viene definita qualcosa di utile ma utilizzando proprio il modello nazionale che non ha dato risultati positivi”.

Per il collega Antonio Piu “l’istituzione della Città metropolitana di Sassari è un grande passo avanti ma, ha avvertito, la battaglia inizia ora perché, per esempio, la metropolitana di superficie di Sassari è ferma pur essendo partita prima di quella di Cagliari. Questo significa, ha spiegato, che il problema delle competenze non può essere aggirato e nello specifico devono essere decentrate a livello locale. Senza questo cambio di rotta, ha avvertito, non sarà possibile fermare lo spopolamento”.

Il consigliere del Pd Giuseppe Meloni, firmatario dell’emendamento, ha chiarito che “il nome Nord Est era quello di una proposta di legge precedente, poi respinta”.

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Per la Lega Dario Giagoni si è detto “soddisfatto per la visione lungimirante che consente l’adesione di altri Comuni”.

Il consigliere Giovanni Antonio Satta, primo firmatario, ha ricordato che “la volontà di attribuire alla nuova Provincia il nome di Nord Est appartiene ad un intero territorio, che per ora comprende 26 Comuni, del quale fa parte una realtà importante come il Monte Acuto”.

Successivamente il Consiglio ha approvato l’emendamento e, a seguire, l’art.2 (Riforma dell’assetto territoriale complessivo).

Successivamente è iniziata la discussione dell’art.3 (Città metropolitana di Sassari).

Desirè Manca, del M5S, si è espressa favorevolmente sull’istituzione della Città metropolitana di Sassari “che potrà ripartire con quella dignità che negli anni si era perduta. La Manca ha quindi annunciato il voto favorevole, pur ribadendo la posizione contraria del suo gruppo nei confronti degli altri contenuti della legge.

Per il consigliere Piu dei Progressisti “è necessario introdurre in legge il concetto del decentramento amministrativo, se vogliamo che i servizi siano erogati a tutti i cittadini e non soltanto a chi vive a Cagliari”. Parere condiviso da Gianfranco Satta per il quale la norma “rappresenta un riconoscimento per il nord Sardegna”.

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Approvato l‘articolo 3, l’Aula è passata all’esame degli emendamenti dell’articolo 4. Critico Massimo Zedda sull’emendamento 8 che “starebbe creando le premesse per un fallimento dei nuovi enti”.

“Come si fa a bloccare lo spopolamento se si concentra tutta l’attività politica su Cagliari e Sassari?”. Questa la domanda posta all’Aula dal consigliere Piero Comandini che ha chiesto ai colleghi di svestirsi del ruolo avuto in qualche ente locale per indossare quelli del legislatore.

Per Fausto Piga (FdI) “la città metropolitana di Cagliari è una forzatura tutta sarda, perché non ha mantenuto il perimetro storico di tutta la Provincia e non c’è giustificazione per questa scelta, politica e forzata. Rinnovo la proposta di scongiurare il commissariamento della città metropolitana di Cagliari”.

L’articolo 4 (Modifica della circoscrizione territoriale della Città metropolitana di Cagliari) è poi stato sottoposto alla votazione dell’Aula e approvato.

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