Diritti umani in Egitto: il PE chiede reazione UE per Regeni e Zaki.

In una risoluzione sulle violazioni dei diritti umani in Egitto, in cui si fa riferimento a Regeni e Zaki, il Parlamento europeo ha chiesto di considerare l’adozione di misure restrittive per lo Stato egiziano.

Nel testo, approvato venerdì con 434 voti favorevoli, 49 contrari e 202 astensioni, i deputati deplorano la crescente repressione in atto in Egitto per mano delle autorità statali e delle forze di sicurezza egiziane.

Citando come esempi i casi di Giulio Regeni, ricercatore italiano ucciso in Egitto nel 2016 e di Patrick George Zaki, studente egiziano dell’Università di Bologna arrestato all’aeroporto del Cairo a febbraio 2020, il Parlamento ha formalmente chiesto un’indagine indipendente e trasparente su tutte le violazioni dei diritti umani nel Paese, per assicurare che i responsabili siano chiamati a risponderne nelle rispettive sedi istituzionali.

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I deputati europei hanno invitato l’UE ad avvalersi di tutti gli strumenti a disposizione per rispondere alle gravi violazioni, inclusa la possibilità di adottare misure restrittive nei confronti di funzionari egiziani di alto livello responsabili delle violazioni più gravi.

Nel corso della votazione i deputati hanno richiamato l’annuncio dei procuratori di Roma dello scorso 10 dicembre, dove è stata confermato, attraverso prove inequivocabili, il coinvolgimento di quattro agenti delle forze di sicurezza dello Stato egiziano nel rapimento e nell’omicidio di Giulio Regeni, nonostante gli ostacoli alle indagini da parte delle autorità egiziane. I deputati, alla luce di tali rivelazioni, hanno chiesto all’UE di esortare le autorità egiziane a collaborare e fornire gli indirizzi di residenza dei quattro agenti indagati, come richiesto dalla legge italiana.

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Per quanto riguarda il giovane studente detenuto nel carcere di Tora, Patrick Zaki, accusato di propaganda sovversiva, istigazione alla protesta e istigazione al terrorismo, il PE ricorda che la sua detenzione è stata costantemente prorogata negli ultimi 10 mesi, l’ultima volta il 6 dicembre 2020 per ulteriori 45 giorni di carcere. I deputati chiedono dunque la scarcerazione immediata e incondizionata di Patrick Zaki e il ritiro di tutte le accuse a suo carico, oltre all’attuazione di una reazione diplomatica ferma, rapida e coordinata da parte dell’UE.

Foto Copyright European Parliament 2020: Source EP / Daina Le Lardic