Stato di diritto e fondi UE. Il Parlamento europeo approva l’applicazione della condizionalità.

I governi UE che violeranno lo Stato di diritto perderanno l’accesso ai fondi UE. Questa, in sintesi, la storica decisione adottata oggi dal Parlamento europeo che ha approvato in via definitiva il regolamento volto a proteggere i fondi UE da un uso improprio da parte dei governi che non rispettano lo Stato di diritto.

Secondo il nuovo regolamento, che si applicherà a tutti i fondi UE in gestione concorrente a partire dal 1° gennaio 2021, i pagamenti del bilancio dell’UE potranno essere sospesi agli Stati membri che violeranno lo Stato di diritto. Allo stesso tempo, però, l’UE, con apposite misure, garantirà che i beneficiari finali non finiscano per pagarne il conto.

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“Ce l’abbiamo fatta. Ora è legge. Nessuna dichiarazione unilaterale può cambiare questo fatto. Il regime di condizionalità ci permetterà di esaminare piani sull’applicazione dei fondi UE dubbi rispetto ai valori dell’UE. Come Parlamento, ci siamo assicurati che il regolamento contenga tutti i punti necessari e che il testo rimanga intatto. Ci aspettiamo che la Commissione, in qualità di custode dei trattati, inizi autonomamente l’attuazione di questo regolamento a partire dal 1° gennaio 2021. ha detto il relatore Petri Sarvamaa del Partito Popolare Europeo.

Felicità per l’approvazione da parte del PE è stata espressa anche dall’esponente del gruppo S&D, Eider Gardiazabal Rubial: “L’UE non è un’istituzione à la carte, dove si possono mantenere i propri diritti ma non si rispettano i propri obblighi. È una comunità basata su valori comuni che gli Stati membri e i cittadini devono sostenere. Il meccanismo che lega il bilancio dell’Ue al rispetto dello Stato di diritto adottato oggi è un risultato importante per il Parlamento”.

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Grazie al nuovo paradigma, dopo aver accertato l’avvenuta violazione, la Commissione proporrà l’attivazione del meccanismo di condizionalità nei confronti di un governo UE e, successivamente, taglierà o congelerà i pagamenti a quello Stato membro dal bilancio europeo. Il Consiglio, successivamente, disporrà quindi di un mese di tempo per votare sulle misure proposte dalla Commissione (o tre mesi in casi eccezionali) a maggioranza qualificata.

Per garantire che i beneficiari finali che contano sul sostegno dell’UE – come gli studenti, gli agricoltori o le ONG – non siano puniti per le azioni dei loro governi, questi potranno presentare un reclamo alla Commissione attraverso una piattaforma web, che li assisterà per continuare a ricevere gli importi dovuti. La Commissione potrà anche effettuare una correzione finanziaria, riducendo l’importo della rata successiva prevista dei fondi dell’UE al paese in questione.

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foto Laurie Dieffembacq © European Union 2020 – Source : EP