Nagorno-Karabakh: le dichiarazione dell’alto rappresentante a nome dell’Unione europea.

“L’Unione europea si rallegra della cessazione delle ostilità in Nagorno-Karabakh e nelle zone limitrofe a seguito del cessate il fuoco raggiunto il 9 novembre tra Armenia e Azerbaigian con la mediazione della Russia. Invita tutte le parti a continuare a rispettare rigorosamente il cessate il fuoco per evitare ulteriori perdite di vite umane”.

“L’UE – ha proseguito Josep Borrell – esorta tutti gli attori regionali ad astenersi da azioni o retoriche che potrebbero compromettere il cessate il fuoco. Chiede inoltre il ritiro completo e tempestivo di tutti i combattenti stranieri dalla regione”.

“La cessazione delle ostilità è solo un primo passo per porre fine all’annoso conflitto in Nagorno-Karabakh. L’UE ritiene che occorra rinnovare gli sforzi a favore di una soluzione negoziata, globale e sostenibile del conflitto, che riguardi anche lo status del Nagorno-Karabakh. Ribadisce pertanto il suo pieno sostegno al formato internazionale del gruppo di Minsk dell’OSCE guidato dai suoi copresidenti e al rappresentante personale del Presidente in esercizio dell’OSCE per perseguire tale obiettivo. È pronta a contribuire efficacemente alla definizione di una soluzione duratura e globale del conflitto, anche, ove possibile, attraverso il sostegno alla stabilizzazione, al ripristino postbellico e alle misure miranti a rafforzare la fiducia”.

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“L’UE ricorda la sua ferma opposizione all’uso della forza, in particolare l’impiego di munizioni a grappolo e di armi incendiarie, quale mezzo di risoluzione delle controversie. Sottolinea che il diritto internazionale umanitario deve essere rispettato e invita le parti ad attuare gli accordi relativi allo scambio di prigionieri di guerra e al rimpatrio delle salme, raggiunti il 30 ottobre a Ginevra nella formazione dei copresidenti del gruppo di Minsk dell’OSCE. Mette in rilievo l’importanza di garantire l’accesso umanitario e le migliori condizioni possibili per il rimpatrio volontario, sicuro, dignitoso e sostenibile degli sfollati in Nagorno-Karabakh e nelle zone limitrofe. Evidenzia l’importanza di preservare e ripristinare il patrimonio culturale e religioso in Nagorno-Karabakh e nelle zone limitrofe”, ha concluso l’Alto rappresentante UE.

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