Scambio di detenuti tra Italia e Romania.

Sono in totale 26 i latitanti arrestati che Italia e Romania si sono scambiati nell’ambito dell’operazione condotta dal Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia (SCIP) della Direzione Centrale della Polizia Criminale, guidata dal Prefetto Vittorio Rizzi.

Un’azione di cooperazione internazionale che dal 1° giugno ha permesso lo scambio di 163 detenuti.

Con un volo charter Roma-Bucarest partito all’alba da Fiumicino, sono stati consegnati alle autorità romene 11 uomini e due donne, già detenuti in Italia, con curriculum criminali che annoverano furti, rapine, sfruttamento della prostituzione e violenze sessuali, e che sconteranno il resto delle loro pene detentive nelle carceri rumene.

Tratta inversa, Bucarest-Milano Malpensa, invece, per altrettanti ex latitanti, 10 uomini e 3 donne, ricercati dalla giustizia italiana, arrestati in Romania dove si erano rifugiati nel tentativo di sfuggire ai mandati d’arresto europei emessi da nove Procure nazionali (Brescia, Genova, Modena, Padova, Pistoia, Reggio Calabria, Spoleto, Torino e Trento) anch’essi con profili criminali di ‘tutto rispetto’ che riguardano i reati contro il patrimonio e la violenza sessuale, l’istigazione e il favoreggiamento della prostituzione, la riduzione in schiavitù, i maltrattamenti, le truffe informatiche e il riciclaggio.

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Tra i latitanti più crudeli Ana Maria Seres, 36enne, che con la complicità del compagno, ha abusato sessualmente, più volte, di un minore connazionale affetto da disabilità, affidatole affinché se ne prendesse cura, e Viorel Lacatus di 52 anni, condannato per aver ridotto due minori sue connazionali in stato di assoluta soggezione, ricorrendo a minacce e violenze, costringendole a svolgere da sole attività di accattonaggio per strada, facendole poi vivere in condizioni igieniche estremamente misere e precarie.