La bomba ecologica russa nel Mar Baltico.

Una minaccia silenziosa si sta riversando nel Mar Baltico: una vera e propria bomba ecologica causata dall’attività di numerose industrie di pollame russe ed europee, le cui emissioni di fosforo si riversano nel Mar Baltico.

Una questione ambientale non molto diffusa tra l’opinione pubblica europea ma che è stata recentemente evidenziata dall’eurodeputato di Renew Europe, Fredrick Federley: “Ogni anno centinaia di tonnellate di fosforo si riversano nel Mar Baltico, creando nel tempo un’area di insediamento di nutrienti grande quanto la Danimarca. Nonostante ciò, i rapporti mostrano che le fabbriche di pollame in Russia stanno continuando a scaricare grandi quantità di fertilizzanti e fosforo direttamente in mare”.

LEGGI ANCHE:  Giorgia Meloni presiede la prima riunione del G7 sotto la Presidenza italiana.

“Ci sono circa 145 fabbriche di animali dentro e intorno a San Pietroburgo, con centinaia di migliaia di animali ciascuna. Ognuno di questi stabilimenti emette ogni anno circa 10 tonnellate di fosforo direttamente nel Mar Baltico. Un esempio è la fabbrica di pollame Udarnik”.

Virginijus Sinkevičius © European Union 2019 Source: EP/ Philippe Buissin

Sulla riduzione delle emissioni di fosforo nel Mar Baltico oggi è intervenuto il Commissario Sinkevičius che ha rimarcato la posizione della Commissione europea sull’eutrofizzazione nel Mar Baltico: “Ai sensi della Direttiva quadro sulle acque, gli Stati membri devono adottare misure per garantire il buono stato di tutte le acque superficiali, comprese le acque costiere, assicurando che i livelli di nutrienti non danneggino la biodiversità. La strategia marina (Marine Strategy Framework Directive, MSFD) richiede un’azione simile. Ai sensi di entrambe le direttive, gli Stati devono coordinarsi con i Paesi terzi interessati per raggiungere gli obiettivi”.

LEGGI ANCHE:  Youth employment and youth policies in Europe: are we doing enough?

“Nella valutazione della direttiva quadro sulle acque da parte degli Stati membri, la Commissione, nel 2019, ha concluso che l’attuazione della Direttiva quadro sulle acque ha rafforzato la cooperazione con Paesi terzi per quanto riguarda l’inquinamento da nutrienti. La recente relazione della Commissione sul primo ciclo di implementazione della MSFD ha concluso che, sebbene il quadro sia completo e ambizioso, esso debba essere rafforzato per affrontare meglio l’eccesso di nutrienti nelle acque. La Convenzione di Helsinki, alla quale l’UE, gli Stati membri baltici e la Russia hanno aderito, fornisce un solido quadro per affrontare l’inquinamento nel Mar Baltico. HELCOM, la Commissione per la protezione dell’ambiente marino baltico, sta monitorando attentamente il progresso”.

LEGGI ANCHE:  Missioni speciali UE: prorogati i mandati dei rappresentanti.

foto © European Union 2019 Source: EP/Alexis Haulot