Giovani “Digital Story Tellers” europei alla scoperta di Portoscuso.

Il nome di Portoscuso richiama alla mente dei più le vertenze sindacali e la crisi senza fine del polo industriale di Porto Vesme costruito alle sue porte. La cittadina di mare sulcitana, tuttavia, vanta una storia di grande interesse che affonda le sue radici nei secoli e non sempre conosce la meritata considerazione.  Il centro sulcitano è stato oggetto ieri di una visita di studio dei 45 delegati del progetto internazionale “Tell us your story”, realizzato in questi giorni dall’associazione Studenti per la Città. Il meeting è finalizzato alla trasmissione di competenze nell’ambito del “Digital storty telling, le tecniche di narrazione basate sulle nuove tecnologie digitali, con un focus su identità e tradizioni locali.

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Accolti dal gruppo Folk Sa Turri, i partecipanti hanno approfondito la conoscenza della storia di Portoscuso e dei suoi  tratti peculiari, a partire dal pesca del tonno e della cultura a essa legata.  Vi è stato cosi modo di visitare la tonnara, il museo dell’artigianato e di addentarsi nelle vie del centro storico. Ogni aspetto della visita è stato oggetto di fotografie e riprese video da cui i partecipanti svilupperanno una narrazione digitale della storia di Portoscuso. L’obiettivo è quello di promuovere un racconto della realtà del paese sulcitano basato  sulla bellezza del luogo e sull’importanza del suo retaggio identitario.

<<Siamo molto soddisfatti dell’esperienza >> afferma Antonio Martis vice presidente dell’associazione Studenti per la città. << Il digital story telling non è solo uno strumento per veicolare un messaggio ma può diventare il messaggio stesso. Attraverso il digital story telling, persone di differenti origini trovano, infatti, un linguaggio comune che porta all’abbattimento di barriere e pregiudizi>>. 

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I lavori del progetto, che è parte del ciclo di attività internazionali “Connessioni Europee”, si concluderanno lunedì 17 agosto.

foto Sardegnagol riproduzione riservata

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