Aiuti di Stato, Vestager: “Quadro di aiuti temporaneo”.

Da quando la Commissione ha adottato il quadro temporaneo sugli aiuti di Stato per consentire agli Stati membri di sostenere l’economia nel contesto della pandemia è stato dato il via libera a 166 misure nazionali per un totale complessivo di circa 1950 miliardi di EUR di sussidi.

Circa il 51 % di tali sussidi riguarda la Germania, seguita da Francia (17 %) e Italia (15,5 %), Regno Unito(4 %), Belgio(3 %) e Polonia (2,5 %). Gli aiuti di Stato notificati dagli altri Stati membri rappresentano tra lo 0,5 % e l’1,4 % del totale.

“Come riconosciuto dalla stessa Commissione – per i deputati Raffaele Fitto, Carlo Fidanza, Pietro Fiocchi e Raffaele Stancanelli – si tratta di ‘grandi differenze’ legate allo spazio di bilancio a disposizione degli Stati membri e alle diverse dimensioni delle loro rispettive economie. Tali differenze possono ampliare gli squilibri già esistenti tra le diverse economie e mettere a rischio l’integrità del mercato unico europeo”.

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Data la necessità che tutti gli Stati membri possano continuare a intervenire con gli aiuti di Stato, gli eurodeputati del gruppo dei Conservatori e Riformisti hanno chiesto alla Commissione di rendere note le misure per garantire la tenuta del mercato interno nel breve-medio periodo”.

Oggi è intervenuta la Vicepresidente esecutiva Margrethe Vestager: ” Per quanto concerne gli aiuti di Stato, la Commissione ha adottato un quadro temporaneo che permette agli Stati membri di concedere sostegno finanziario alle imprese colpite dalla crisi, fornendo al contempo salvaguardie in grado di tutelare il mercato interno. La strategia della Commissione per la ripresa poggia su due pilastri: un quadro finanziario pluriennale rinforzato e uno strumento temporaneo per la ripresa. La futura strategia industriale, ecologica e digitale dell’Europa deve essere basata sulla concorrenza leale e l’applicazione efficace delle norme in materia di concorrenza deve essere al servizio delle persone, non viceversa. È importante che tali norme siano adeguate a un mondo in rapida evoluzione, che si fa sempre più digitale e globalizzato e che deve diventare più verde. Gli strumenti della politica di concorrenza hanno una capacità intrinseca di reagire al mutare delle circostanze del mercato grazie a valutazioni di mercato caso per caso; occorre però rendere i mercati partecipi del modo in cui si tiene conto di tali circostanze e delle sfide politiche”.

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“La Commissione è attualmente impegnata ad analizzare l’efficacia delle modalità di applicazione delle norme vigenti, ad esempio in relazione alle misure correttive antitrust, nonché a valutare e riesaminare le norme in materia di concorrenza per garantire che siano all’altezza delle sfide odierne della transizione verde e digitale”.

“Fanno parte di questo esercizio il riesame delle norme che disciplinano gli accordi orizzontali e verticali e il riesame della comunicazione sulla definizione del mercato, entrambi in corso, come pure il controllo dell’adeguatezza di vari orientamenti sugli aiuti di Stato. Infine, la Commissione sta elaborando strumenti e politiche volti ad affrontare meglio gli effetti distorsivi della proprietà e degli aiuti di Stato esteri nel mercato interno”.

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