Predominio colossi commerciali, Margrethe Vestager: “L’articolo 102 TFUE sanziona lo sfruttamento abusivo di una posizione dominante”.

In una recente interrogazione l’eurodeputato del gruppo Identità e Democrazia, Angelo Ciocca, ha richiamato l’attenzione della Commissione sulle condizioni di lavoro dei dipendenti Amazon e sul predominio dei colossi commerciali: “La mancata riduzione delle sue attività – in riferimento ad Amazon Francia – ha messo a rischio la salute dei dipendenti, specialmente di chi lavora nei magazzini, giudicati troppo affollati. Le precauzioni adottate dalla compagnia non sarebbero state sufficienti ad evitare la proliferazione del virus tra i circa 10 000 impiegati”.

“La sede francese della multinazionale – ha proseguito l’eurodeputato – non è l’unica a suscitare preoccupazioni; a questa si affiancano le proteste sollevate dai dipendenti italiani, che continuano a richiedere maggiori garanzie in materia di salute e sicurezza”.

L’esponente di ID ha ricordato il paradosso legato alla vendita degli articoli non essenziali che ha accompagnato gli italiani durante la Fase 1: “Mentre i negozi di articoli non essenziali – pur essendo in grado di rispettare le misure di sicurezza – sono stati costretti a bloccare le loro attività, il fondatore di Amazon, in soli tre mesi, è riuscito ad accrescere il suo patrimonio di ben 24 miliardi, ed entro il 2023 sono previste quasi 7 000 nuove assunzioni”. Nella sua interrogazione Ciocca ha infine richiamato l’articolo 102 TFUE a tutela del corretto funzionamento del mercato interno, disincentivando pratiche di concorrenza sleale e di predominio dei colossi commerciali”.

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Oggi la Vicepresidente esecutiva Margrethe Vestager ha risposto a nome della Commissione: “L’articolo 102 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE) sanziona lo sfruttamento abusivo di una posizione dominante da parte di un’impresa. La Commissione applica rigorosamente questo articolo e il resto dell’acquis in materia di concorrenza (norme su antitrust, concentrazioni e aiuti di Stato) per garantire il buon funzionamento del mercato interno. Sulla base dell’articolo 102 del TFUE, nel 2017 la Commissione ha adottato una serie di impegni che vietano a Amazon di includere certi tipi di clausole contrattuali nei suoi accordi per la vendita di libri elettronici in Europa fino al 2022. In caso di mancato rispetto di questi impegni da parte di Amazon, la Commissione potrebbe imporre un’ammenda fino al 10 % del fatturato annuo totale dell’impresa”.

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“Inoltre, nel 2019 la Commissione ha avviato un’indagine formale (ancora in corso) per verificare se l’uso fatto da Amazon dei dati sensibili dei dettaglianti indipendenti violi le norme UE in materia di concorrenzaIn aggiunta all’applicazione rigorosa delle norme in materia di concorrenza, il 12 luglio è entrato in vigore il regolamento sulle relazioni tra piattaforme e imprese, che mira ad aumentare la trasparenza e l’equità delle piattaforme online nei confronti dei loro utenti commerciali. Ad esempio, i mercati online dovranno concedere ai venditori un termine di preavviso proporzionato per le modifiche contrattuali. La Commissione sta inoltre valutando l’opportunità di introdurre un’eventuale regolamentazione ex ante sulle grandi piattaforme che esercitano funzioni di controllo dell’accesso e un nuovo strumento in materia di concorrenza per affrontare i problemi strutturali in questo campo. Le consultazioni pubbliche sulle due iniziative sono aperte fino all’8 settembre 2020″.

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La Vicepresidente ha infine ricordato che le competenze in materia di lavoro sono in capo agli Stati membri: “Fatto salvo il ruolo della Commissione quale custode dei trattati, spetta principalmente alle autorità nazionali, compresi gli ispettorati del lavoro, garantire la rigorosa applicazione delle disposizioni nazionali che recepiscono le suddette direttive dell’UE”.

foto Parlamento europeo, europarl.europa.eu

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