Legge 21, Maria Laura Orrù: “Abrogare la norma”.

Nella sua ultima riunione il Consiglio dei Ministri ha deliberato l’impugnazione delle leggi 17 e 21 della Regione Sardegna. Proprio sulla legge 21 dello scorso 13 luglio (impugnata dal CdM in quanto l’articolo 1, riguardante il Piano paesaggistico regionale, violerebbe la Costituzione che riserva alla competenza statale la tutela dell’ambiente e del paesaggio) è intervenuta la consigliera dei Progressisti, Maria Laura Orrù, prima relatrice dell’opposizione durante la discussione della Proposta di legge 153 in Consiglio regionale (diventata l. r. 24 giugno 2020, n. 17).

“L’impugnazione era praticamente scontata perché la norma di interpretazione autentica era ed è incostituzionale. L’abbiamo detto e ridetto durante le sedute in Aula, ma il centrodestra ha insistito, approvando la legge con la forza dei loro voti”. Sono fortemente convinta – ha proseguito l’esponente della minoranza in Consiglio regionale – che la strategia per far valere l’autonomia della Sardegna non passi attraverso forzature come questa, mettendo la regione al di sopra delle leggi e della Costituzione. Ormai appare palese che il Presidente Solinas e la sua maggioranza continuino ad approvare norme al limite della legittimità, da noi più volte sottolineato, per un motivo preciso: scaricare tutte le colpe sul Governo”.

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Sull’argomento è intervenuto anche il collega Antonio Piu, membro della commissione urbanistica: “Grazie alla petizione promossa dal Gruppo d’Intervento Giuridico Onlus, e sostenuta da tutte le associazioni ecologiste, sono state raccolte più di 35mila firme che dimostrano quanto la popolazione sarda voglia difendere le coste da una norma pericolosa per il nostro territorio. Noi siamo con loro e lavoriamo per dargli voce quotidianamente”.

Foto Sardegnagol, riproduzione riservata

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