Coronavirus in UE, Kyrikiades: “La Commissione coordina le risposte nazionali”.

“Dall’inizio dell’epidemia di coronavirus – per gli eurodeputati Raffaele Fitto, Raffaele Stancanelli, Sergio Berlato, Nicola Procaccini – sono stati segnalati 50 mila casi positivi e 281 morti. Il tasso di letalità è stato certificato intorno allo 0,4%: uno tra i più bassi nel mondo. In Italia il tasso è stato pari al 10%, in Cina al 4%. Una discrepanza notevole che non può trovare spiegazione solo in un diverso conteggio dei morti, nella diversa età della popolazione, nel numero di tamponi effettuati, nella sottostima dei casi di contagiati”.

Per i firmatari dell’interrogazione parlamentare ‘Impatto del coronavirus in Italia e in Germania’ dello scorso 30 marzo: “Un ulteriore fattore meritevole di valutazione potrebbe essere la possibile azione della vaccinazione anti-pneumococco. In Germania tale vaccinazione viene proposta dal 2017 ai cittadini di più di 60 anni e sembra che anche attualmente sia in atto una intensa campagna vaccinale per i non coperti. Secondo il virologo Drosten della Charité di Berlino, intervenuto su “NDR Info”, l’influenza è nota per interferire con le cellule immunitarie dei polmoni e aumenta il rischio di polmonite batterica successiva. Pertanto, per limitare la letalità, la considerazione dovrebbe essere proteggere tutti i cittadini da una polmonite successiva. La vaccinazione anti-pneumococco potrebbe sia prevenire la superinfezione batterica sia avere un effetto di protezione contro il virus”.

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Alla base di queste rilevanze scientifiche gli eurodeputati hanno chiesto alla Commissione di pronunciarsi sulla possibile importanza della vaccinazione anti-pneumococco nel prevenire casi gravi/mortali di Covid-19, di valutare lo stoccaggio attuale in Europa dei vaccini PCV13 e PPV23 e, infine, di esprimere un parere circa l’importanza della vaccinazione BCG (antitubercolosi).

Per la Commissione è intervenuta la Commissaria alla Salute, Stella Kyriakides: “La Commissione sta collaborando con gli Stati membri e i partner internazionali su tutti i fronti per contrastare l’epidemia di Covid-19. Ogni decisione si basa su prove scientifiche ed è stato istituito un nuovo gruppo consultivo di esperti, che opera in collaborazione con il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie e l’Agenzia europea per i medicinali. La Commissione sta inoltre finanziando attività di ricerca su un potenziale vaccino e possibili cure per il Covid-19”.

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“La Commissione – ha proseguito la Kyriakides – sa che il numero di decessi causati dal Covid-19 varia da uno Stato membro all’altro. Alcuni dei fattori che incidono sui diversi tassi di mortalità possono essere le diverse politiche relative agli esami diagnostici, la diversa capacità dei sistemi sanitari, la diversa struttura demografica e l’accesso alla vaccinazione”.

“La Commissione sta aiutando gli Stati membri a coordinare gli sforzi, anche tramite lo scambio di informazioni attraverso il comitato per la sicurezza sanitaria. Benché le decisioni relative alle politica sanitaria spettino agli Stati membri, la Commissione coordina le risposte nazionali alla Covid-19 in virtù della decisione n. 1082/2013 relativa alle gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero, che prevede diversi strumenti, come il sistema di allarme rapido e di reazione. L’UE non dispone attualmente di una scorta comune di vaccini antipneumococco, sebbene sia stato pubblicato un bando di gara per esplorare la fattibilità dello stoccaggio di vaccini. Nel quadro dell’azione comune in materia di vaccinazione è stata pubblicata una panoramica sulle carenze di vaccini e sulle relative risposte, oltre ad una relazione che verte sulla costituzione di scorte virtuali”. 

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“Il vaccino antitubercolare BCG (bacillo di Calmette-Guérin) ha dimostrato, in un numero limitato di studi effetti protettivi aspecifici contro altre infezioni del tratto respiratorio, sebbene sia necessario effettuare sperimentazioni cliniche per valutarne il potenziale effetto” ha concluso la commissaria cipriota.

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