Garanzia Giovani, Číž: “Strumento europeo contro la disoccupazione giovanile”.

Il programma ‘Garanzia Giovani’, avviato nel mese di aprile 2013 per sostenere l’occupabilità dei giovani nell’Eurozona, volge alla sua scadenza naturale.

Dopo 7 anni qualcuno potrebbe tirare un sospiro di sollievo per l’epilogo di un programma spesso finito al centro di aspre polemiche e che avrebbe dovuto, stando agli indicatori di risultato del programma, promuovere un’occupazione sostenibile sostenere la mobilità dei lavoratori; aumentare l’occupazione dei giovani NEET e l’integrazione sostenibile nel mercato del lavoro dei giovani.

Nonostante i molti detrattori, il programma ha registrato, nel contempo, tantissimi apprezzamenti da parte di numerosi esponenti politici, come Miroslav Číž, eurodeputato slovacco, che, in una recente interrogazione, ha chiesto alla Commissione europea di intervenire in Parlamento sul timing del nuovo programma ‘Garanzia Giovani’.

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Dal 2013, ‘Garanzia Giovani’ si è caratterizzato come uno degli strumenti europei più importanti nella lotta alla disoccupazione giovanile. Poiché il ciclo di vita del programma si concluderà quest’anno è fondamentale che questo strumento sia rimodulato, tenendo conto anche dei cambiamenti tecnologici e delle trasformazioni in corso”.

L’eurodeputato ha concluso il suo intervento ricordando i costi sociali provocati dall’inattività giovanile nell’Eurozona: “Secondo i dati Eurostat, il 16,5% degli europei di età compresa tra 20 e 34 anni non studia, non lavora e non è impegnato in un percorso di formazione. Ancora, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) stima che il costo dell’inattività tra i giovani negli Stati membri dell’OCSE oscilli tra lo 0,9% e l’1,5% del PIL”.

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Per la Commissione europea è intervenuto il Commissario Nicolas Schmit: “La proposta sul rafforzamento del programma ‘Garanzia Giovani’ è stata annunciata nella comunicazione ‘A Strong Social Europe for Just Transitions’ del 14 gennaio 2020 in cui si afferma che il nuovo programma dovrà facilitare i giovani verso l’acquisizione di competenze green e digitali. Un passo in linea con il programma di lavoro della Commissione   e dell’attuazione del Pilastro europeo dei diritti sociali”.

“Come dimostrato dalle precedenti recessioni, l’impatto sull’occupazione è più sensibile sui giovani lavoratori. Inoltre, gli sviluppi in corso come automazione e digitalizzazione della produzione, dei servizi e la transizione verso un’economia più verde, stanno rimodellando il mondo del lavoro. La Commissione ritiene che i giovani debbano avere le giuste competenze per adattarsi alle nuove esigenze del mercato del lavoro. Le competenze digitali, ecologiche, imprenditoriali e trasversali sono destinate a crescere di importanza”.

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“La Commissione riconosce che troppi giovani possono trovare soltanto lavori temporanei e con basse retribuzioni. I giovani più vulnerabili (disabili, giovani genitori, migranti, ecc.) corrono maggiormente il rischio di rimanere indietro. Garanzia Giovani dovrebbe offrire ai giovani un percorso verso una stabile integrazione nel mercato del lavoro indipendentemente dal loro background”.

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