Giovani e diritto alla casa nell’Unione Europea.

L’indipendenza dei giovani è la loro autorealizzazione sono da sempre cavalli di battaglia della politica nazionale ed internazionale. Purtroppo, nella realtà, il benessere e l’empowerment dei giovani rimangono costantemente esclusi dall’agenda politica che conta, specialmente in quella italiana.

Tra i problemi più contingenti per i giovani europei, troviamo il costo degli affitti e l’accesso al credito per l’acquisto della prima casa. Le normative a supporto della politica abitativa per i giovani, purtroppo, si sono scontrate, alla fine delle ultime 3 legislature europee, con l’impossibilità, per i beneficiari, di accedere alle sovvenzioni. Insomma il solito leit motiv delle politiche giovanili, ovvero politiche spot, caratterizzate da una sporadica e carente attenzione all’interno delle manovre dei governi nazionali, senza contare l’annoso problema dell’accesso al credito, forse il fattore più critico per i giovani.

In questo contesto l’eurodeputata del gruppo dell’Alleanza progressista di Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo, Alicia Homs Ginel ha chiesto alla Commissione europea di intervenire a supporto dell’indipendenza dei giovani, attraverso un’interrogazione parlamentare.

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“Gli aumenti dei prezzi delle abitazioni – si legge nell’interrogazione – nelle principali città e regioni europee causano problemi di coesione sociale e di pianificazione urbana ostacolando l’inclusione dei giovani nella società. Quali forme di finanziamento sono disponibili e quali azioni intende intraprendere la Commissione europea per facilitare l’indipendenza dei giovani?”.

In risposta è intervenuto il Commissario italiano, Paolo Gentiloni: “In numerosi Stati membri stanno crescendo le preoccupazioni sull’accessibilità economica degli alloggi. La Commissione sostiene gli sforzi per migliorare la situazione del mercato immobiliare europeo ma la politica abitativa è di competenza degli Stati membri, spesso anche a livello subnazionale.
La Commissione esamina attentamente, giusto per citarne alcuni, i problemi di accessibilità delle abitazioni, come la fiscalità, la regolamentazione del mercato, l’uso del suolo e i regolamenti in materia di edilizia, per identificare le carenze politiche”.

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Negli ultimi anni alcuni Paesi membri hanno ricevuto delle indicazioni specifiche da parte della Commissione, come confermato dallo stesso Commissario Gentiloni: “Nel 2019, otto Stati membri hanno ricevuto raccomandazioni specifiche sull’edilizia abitativa e l’accessibilità delle proprietà immobiliari. Ancora l‘UE ha erogato finanziamenti per 1,4 miliardi di EUR a sostegno delle infrastrutture abitative nel periodo 2014-2020, comprese misure a sostegno dell’edilizia popolare. Inoltre, nell’ambito del piano di investimenti per l’Europa (Piano Juncker) la Banca europea per gli investimenti, sostenuta da una garanzia dell’UE, ha finanziato diversi progetti di edilizia residenziale sociale ed economica in tutti i Paesi UE”.

In chiusura Paolo Gentiloni ha concluso accennando i futuri piani dell’UE sul fronte delle politiche abitative: “Per quanto riguarda gli investimenti futuri in abitazioni, la proposta del quadro finanziario pluriennale della Commissione per il 2021-2027 prevede investimenti nell’edilizia popolare, rivitalizzazione delle aree urbane, alloggi per studenti e l’efficienza energetica degli
edifici. Inoltre, il prossimo programma InvestEU aprirà nuove opportunità di finanziamento per investimenti nell’edilizia popolare. InvestEU copre anche investimenti in progetti di alloggi per studenti. Infine, al fine di affrontare i senzatetto, la Commissione sostiene direttamente FEANTSA – una rete di organizzazioni nazionali a livello europeo incentrata sulla lotta all’esclusione abitativa. FEANTSA gestisce progetti concreti a livello locale e ha beneficiato di sovvenzioni per quasi 5 milioni di euro negli ultimi 5 anni dall’Europa, nell’ambito del Programma per l’occupazione e l’innovazione sociale”.

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foto Copyright European Union.

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