Corte di giustizia UE, Sardone: “Difficile l’espulsione dei migranti irregolari”.

In una recente interrogazione l’eurodeputata Silvia Sardone, in risposta ai crescenti episodi di violenza compiuti da migranti irregolari, ha chiesto alla Commissione di spiegare come saranno tutelati i gestori dei centri di accoglienza e i cittadini dei Paesi membri: “In Italia ed in tutti i Paesi dell’UE sono all’ordine del giorno, purtroppo, episodi di violenza compiuti da migranti irregolari. La Corte di giustizia dell’Unione europea ha recentemente emesso una sentenza per cui non è possibile procedere all’espulsione, da un centro d’accoglienza, di migranti che si rendano protagonisti di atti violenti. Questa sentenza mette ampiamente in difficoltà coloro che gestiscono i centri di accoglienza, rendendoli ancora più vulnerabili e soggetti a vessazioni senza che nessuno venga punito. In questo modo, inoltre, si creano i presupposti per cui le violenze e gli atti delinquenziali siano considerati meno importanti rispetto al diritto di accoglienza, creando preoccupazioni e timori anche nella popolazione”.

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La Commissaria svedese agli affari interni della Commissione von der Leyen, Ylva Johansson, in risposta all’interrogazione della deputata italiana ha dichiarato che: “Nella causa Zubair Haqbin, la Corte di giustizia dell’Unione europea ha stabilito che, in linea di principio, l’articolo 20 della direttiva sulle condizioni di accoglienza consente agli Stati membri di ridurre o revocare le condizioni materiali di accoglienza al richiedente asilo come sanzione per gravi violazioni delle norme del centro di accoglienza o per comportamenti gravemente violenti, a condizione che la decisione adottata sia proporzionata, debitamente motivata e Ylva Johanssonimparziale. Le autorità degli Stati membri forniscono un sostegno alle esigenze essenziali del richiedente in modo da garantirne il sostentamento in modo permanente e senza interruzioni e garantire un livello di vita dignitoso a tutti i richiedenti, conformemente alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e alla Convenzione europea dei diritti
dell’uomo.
La Commissione continuerà a sostenere gli Stati membri nell’attuazione dell’acquis dell’UE e a trovare le soluzioni più appropriate che rispettino i diritti fondamentali dei richiedenti asilo e la giurisprudenza pertinente senza compromettere la sicurezza di coloro che gestiscono i centri di accoglienza e degli altri residenti.
Le attuali norme dell’UE lasciano impregiudicate le sanzioni penali previste dal diritto penale nazionale: qualsiasi richiedente asilo o migrante irregolare può essere sottoposto a un procedimento penale o essere condannato per un reato.
La proposta della Commissione di una rifusione della direttiva sulle condizioni di accoglienza, attualmente in fase di negoziazione tra il Parlamento europeo e il Consiglio, prevede la possibilità di ridurre o revocare le condizioni materiali di accoglienza in linea con la giurisprudenza della Corte di giustizia dell’Unione europea”.

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